Int. Dog Show Orvieto/San Marino
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Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Bear-Pak ha scritto:
I pedigree sono quello che contano, perchè parlano di come uno lavora, delle linee che usa ecc. ecc. e perchè sono li per sempre. E' il pedigree che rende immortale l'allevatore, le vittorie nel ring non se le ricorda nessuno dopo due anni, figurati tra quaranta...
La vittoria sul ring è tanto gratificante quanto effimera, e non si sono mai costruite linee di sangue che contano cercando il successo sui ring, quindi alla fine la battaglia per accaparrarsi le expo a tutti i costi mi sembra una battaglia tra chi non ha nemmeno capito qual'è lo scopo del gioco.
Certo a tutti fa piacere vincere, me compreso ovviamente, ma da qui a farne ragione di allevamento ce ne passa !
Unica domanda su questa ultima affermazione, ovviamente rivolta a tutti e non solo a te.
I pedigree sono fatti dai cani e la loro validità, la loro correttezza e attinenza allo standard...è vero che le vittorie si dimenticano ma è pure vero che sono le vittorie a far apprezzare la validità di un soggetto... teoricamente questi concorsi di bellezza (perchè secondo me ormai si sono ridotti a questo...) hanno fatto la storia di grandi soggetti...penso che sia giusto concentrarsi sui pedigree e curare la propria linea secondo la propria "deontologia professionale" (quindi scelta delle linee, metodo di continuazione in line o out, ecc...)ma credo che varrebbe anche la pena di dare un pò d'importanza alle expo che dovrebbero tornare ad essere i luoghi in cui gli allevatori si confrontano e s'incontrano (nessuno conoscerebbe e apprezzerebbe i tuoi cani se staresti chiuso nel tuo kennel a studiare i pedigree).
Mi rendo conto che la situazione italiana non è delle migliori, ma concordo con Mauro quando dice di presentarsi in massa, specialmente con i giudici esteri...se c'è solo lui e il suo "entourage" statisticamente vincerà lui...
Ma se si presentano tutti gli altri allevatori, con un ring di 50 cani da valutare, la situazione è un tantino diversa anche per il giudice...
La domanda quindi è: siamo sicuri che "snobbare" le expo sia la soluzione migliore?
A Rende, ero presente al raduno, c'era lui a confrontarsi con sè stesso, a parte king, toby e spencer...contanti sulle dita di una mano... credo ci sia anche un pregiudizio perchè è vero che Del Biagio vince sempre ma è pure vero che, se si presenta solo lui, dov'è il confronto?
Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
mari ha scritto:
Unica domanda su questa ultima affermazione, ovviamente rivolta a tutti e non solo a te.
I pedigree sono fatti dai cani e la loro validità, la loro correttezza e attinenza allo standard...è vero che le vittorie si dimenticano ma è pure vero che sono le vittorie a far apprezzare la validità di un soggetto...
Questa affermazione non è corretta, non a mio avviso e non secondo la mia esperienza.
Ci sono cani che sono stati eccezionali riproduttori e vere pietre miliari di talune linee di sangue eppure non sono stati tra i cani che hanno riscosso grandi successi a livello espositivo.
Il padre (Uyak Geronimo Grip) del mio maschio di fondazione Gerry (Snocreek Bear-Pak Geronimo) e anche lui stesso non sono cani che hanno fatto granchè in expo.
Però non cambierei Gerry con nessun altro cane che ha vinto molto, Gerry non solo ha dato un impronta fortissima al mio allevamento ma è stato capace di produrre una qualità elevatissima ed estremamente omogenea in ogni cucciolata e a prescindere dalla femmina.
Altri cani come ad esempio Active del Biagio che hanno vinto tanto, sono stati una vera rovina dal punto di vista genetico per l'allevamento di provenienza, quindi la tua affermazione non è corretta.
Peraltro ragionare come fai tu porta inevitabilmente a considerare il cane che vince come il cane migliore e quindi il cane da usare in riproduzione il che è sbagliato sia da un punto di vista cinotecnico che da un punto di vista etico.
Hai mai sentito parlare di "popular sire syndrome" ?
E' la situazione che si verifica quando un cane che vince molto viene usato da molti allevamenti.
Il risultato è che si verifica una "polluzione" genetica da parte di questo soggetto che finisce per "inquinare" il pool genetico delle altre linee di sangue, con conseguente trasmissione non solo del fenotipo (che se il cane è bello sarebbe anche desiderabile) ma anche del genotipo, che spesso si trascina dietro anche problematiche ereditarie dovuta alla ricombinazione genetica in condizione di eterozigosi (il cosiddetto "genetic stir" che potremmo tradurre con "rimescolamento genetico" che spesso porta in superficie caratteri indesiderati presenti in maniera latente nel patrimonio genetico dello "stallone popolare")
Inoltre a prescindere dalle eventuali problematiche di cui sopra, che un determinato soggetto si può portare dietro o meno, rimane il fatto che la diversità genetica della razza in questione viene a essere fortemente intaccata da situazioni di questo tipo, e questo è un male assoluto per una razza, in quanto il mantenimento della diversità genetica è alla base della possibilità di sopravvivenza della razza stessa.
La pratica responsabile vuole che gli accoppiamenti vengano effettuati tra soggetti provenienti dallo stesso pool genetico, con occasionali incroci mirati, verso soggetti proveniente da pool genetici "diversi".
In questo modo si riesce ad evitare fenomeni di depressione genetica dovuta ad una consanguineita eccessiva all'interno di una determinata linea, pur mantenendo una buona diversità genetica tra le varie linee di sangue presenti in una razza.
Ancora per quanto riguarda il partecipare o no alle expo, se l'esposizione è organizzata cambia poco se ci sono 5, 15 o 50 cani.
Tra l'altro dato che alla fine nessuno è stupido sa benissimo dove può andare sul sicuro e dove no, infatti all'estero capita che spesso dai cani del sottoscritto le prende, ma in Italia se non è sicuro del giudice e sa che ci sono certi cani lui non iscrive.
Il problema è che poi comunque lui ha sempre il coltello dalla parte del manico per via delle speciali/raduni per cui sei comunque obbligato per finire un italiano a passare per due speciali organizzate da lui con giudici chiamati da lui. Questo circolo visioso purtroppo si può rompere solo decidendo di abbandonare il campionato italiano.
Io non sto dicendo che nessuno dovrebbe più uscire, se rileggi i miei post vedi che sto solo dicendo che gli allevatori o comunque i proprietari dovrebbero partecipare alle expo in maniera selettiva, premiando le esposizioni organizzate seriamente e disertando quelle poco serie.
Se il campionato italiano purtroppo è poco serio non si può che disertarlo.
Dunque io non sto snobbando le expo, dico solo che è inutile se non deleterio partecipare a delle expo il cui risultato è scontato, che comunque purtroppo sono tante.
Bear-Pak- Utente Team Dog
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Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
le expo dovrebbero essre un luogo di confronto tra allevatori, è anche vero che oggi internet ha semplificato la vita degli allevatori che posoono confrontarsi tra loro senza recarsi alle expo tra foto, video ecc, vendere un cucciolo in cina, per esempio non è mai stato così facile.
sottoporre i propri cani al giudizio di persone competenti secondo me è giusto se questi sono "oneste". la situazione attuale rispecchia il nostro paese dove non funziona quasi nulla ma, secondo me è sbagliato arrendersi e far fare agli altri il loro porco comodo, io non ho le conoscenze in materia per poter rispondere a questa situazione, per esempio nel club di razza ho sentito dire che lo statuto dica che almeno la metà dei consiglieri devono essere allevatori ma ad oggi gli allevatori sono solo due, quindi si è fuori dalle regole, possibile che nessuno dica niente e non ci sia qualcuno a cui rivolgersi?
sottoporre i propri cani al giudizio di persone competenti secondo me è giusto se questi sono "oneste". la situazione attuale rispecchia il nostro paese dove non funziona quasi nulla ma, secondo me è sbagliato arrendersi e far fare agli altri il loro porco comodo, io non ho le conoscenze in materia per poter rispondere a questa situazione, per esempio nel club di razza ho sentito dire che lo statuto dica che almeno la metà dei consiglieri devono essere allevatori ma ad oggi gli allevatori sono solo due, quindi si è fuori dalle regole, possibile che nessuno dica niente e non ci sia qualcuno a cui rivolgersi?
Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Caro Mauro, funziona un pò come per Belusconi...tutti dicono che è un infame, tutta l'opposizione non fa altro che parlarne male, ma nessuno in quasi vent'anni di carriera politica è stato capace di proporre un'alternativa seria... credo che stia succedendo la stessa cosa per il "presidente" in questione...
Cesare, io non sono daccordo a far riprodurre un campione solo perchè ha una carrettata di titoli...ma è pure vero che ci sono soggetti che le vittorie se le sono meritate (vedi Royal Star ad esempio, per dirne uno su cui più o meno concordano tutti) ed è stato un bene che siano diventati riproduttori.
Quello che auspico è che ci sia una "riqualificazione" delle expo, poi ogni allevatore sceglie le monte in base al suo codice deontologico di cui parlavo nell'altro post...se l'allevatore sceglie la monta in base alla popolarità dello stallone non è un problema delle expo ma della mancata obiettività e competenza di questi signori...Oserei dire che bisognerebbe dividere i risultati espositivi dalla scelta dei riproduttori...ma purtroppo non è così, sappiamo tutti che i figli dei campioni vengono venduti di più rispetto a quelli anonimi e questa già mi pare un'ottima motivazione per chi non ha molto interesse del destino della razza e di quello che sta diventando.
Per quanto riguarda le linee di sangue, io sono per un blando linebreendig coadiuvato da un controllato outcross, da fare con i migliori soggetti delle varie linee per prenderne alcune caratteristiche fenotipiche e genetiche. Penso che il line non sia la soluzione migliore perchè può riproporre tare genetiche anche dopo diverse generazioni, che fino a quel momento erano rimaste latenti. In ogni caso è un parere di una che non capisce nulla di genetica e comunque, in questo discorso, è decisamente off topic.
Cesare, io non sono daccordo a far riprodurre un campione solo perchè ha una carrettata di titoli...ma è pure vero che ci sono soggetti che le vittorie se le sono meritate (vedi Royal Star ad esempio, per dirne uno su cui più o meno concordano tutti) ed è stato un bene che siano diventati riproduttori.
Quello che auspico è che ci sia una "riqualificazione" delle expo, poi ogni allevatore sceglie le monte in base al suo codice deontologico di cui parlavo nell'altro post...se l'allevatore sceglie la monta in base alla popolarità dello stallone non è un problema delle expo ma della mancata obiettività e competenza di questi signori...Oserei dire che bisognerebbe dividere i risultati espositivi dalla scelta dei riproduttori...ma purtroppo non è così, sappiamo tutti che i figli dei campioni vengono venduti di più rispetto a quelli anonimi e questa già mi pare un'ottima motivazione per chi non ha molto interesse del destino della razza e di quello che sta diventando.
Per quanto riguarda le linee di sangue, io sono per un blando linebreendig coadiuvato da un controllato outcross, da fare con i migliori soggetti delle varie linee per prenderne alcune caratteristiche fenotipiche e genetiche. Penso che il line non sia la soluzione migliore perchè può riproporre tare genetiche anche dopo diverse generazioni, che fino a quel momento erano rimaste latenti. In ogni caso è un parere di una che non capisce nulla di genetica e comunque, in questo discorso, è decisamente off topic.
Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Vedi Mari, ci sono mille cose che vanno oltre il tato, il ped del tato etc...., purtroppo le sto iniziando a capire e, più le capisco, più mi piace essere nascosta e più divento primitiva e a volte cattiva... non voglio andare oltre, pongo solo una domanda, qualcuno di voi (immagino ricevuto da tutti) ha letto l'articolo del giudice Maria Grazia Miglietta?... sul quale non voglio, perchè me lo sono imposto, fare dei commenti, che è meglio !!!! Dico solo che la mia critica inizia prima del titolo.... "L'andatura di Samoiedo, Husky e Groenlandese"... benissimo il malamute dov'è, non viene citato, viene citato solo alla fine dell'articolo ma non presentato all'inizio... questo è un esempio di giudice del gruppo 5... i miei complimenti... non vado oltre!!!!!!
Va oltre invece
Le ho già scritto una mail, nel frattempo ho capito come funziona questo forum.
Come le ho già scritto l'intento del mio articolo era quello di iniziare a parlarne, infatti il mio step successivo era proprio una Monografia sul Malamute.
Se lei vuole cambiare idea circa il proponimento di non parlarne... sono qui a sua disposizione.
Cordiali saluti
Maria Grazia Miglietta
Come le ho già scritto l'intento del mio articolo era quello di iniziare a parlarne, infatti il mio step successivo era proprio una Monografia sul Malamute.
Se lei vuole cambiare idea circa il proponimento di non parlarne... sono qui a sua disposizione.
Cordiali saluti
Maria Grazia Miglietta
Maria Grazia Miglietta- Utente Team Dog
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Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Il forum si anima sempre più.
Bene, tutta salute.
Nel frattempo chi sa indicarmi dove è uscito l'articolo in questione?
Franco
Bene, tutta salute.
Nel frattempo chi sa indicarmi dove è uscito l'articolo in questione?
Franco
Frank- Utente Swing Dog
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Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Frank ha scritto:Il forum si anima sempre più.
Bene, tutta salute.
Nel frattempo chi sa indicarmi dove è uscito l'articolo in questione?
Franco
Rivista " I Nostri Cani"
Maria Grazia Miglietta- Utente Team Dog
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Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
X Giammiro: Non ho un malamute, e con il mio West Siberian laika non frequenterò molto le esposizioni perchè non ho ne' voglia ne' tempo ne' interesse a stare tutta una giornata in ballo. Preferisco andare in giro per boschi con il mio cane (tra l'altro il Laika non è definitissimo come tipo, dunque chi può dire s il mio è un bel Laika?). Però non ti pare che le esposizioni siano una occasione per il pubblico di farsi una cultura, di vedere, di farsi una opinione o un po' di occhio sullle razze? Vedere 3o-50 amalamute in un colpo solo oltre che un piacere è anche una occasione per chi è interessato alla razza. E' un peccato che le expo siano disertate anche solo per questo motivo.
Ciao
franco
Ciao
franco
Frank- Utente Swing Dog
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Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Di Luglio?
Grazie per l'informazione.
Franco
Grazie per l'informazione.
Franco
Frank- Utente Swing Dog
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Data d'iscrizione : 19.04.09
Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Si di Luglio...
Mi interessa qualche foto del suo West Laika... non li ho mai visti... dove posso trovarle ?
Mi interessa qualche foto del suo West Laika... non li ho mai visti... dove posso trovarle ?
Maria Grazia Miglietta- Utente Team Dog
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Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Mi fa piacere che partecipi alla discussione una giudice con esperienza specifica sul gruppo 5.
Non ho letto l'articolo in questione, ma non vedo niente di male nel fatto che non si faccia menzione del Malamute.
Infatti (non sarà il caso della Giudice Miglietta) ma se uno non si sente all'altezza di scrivere un approfondimento su una razza, a prescindere dal fatto che sia o meno abilitato/a a giudicarla, sicuramente molto meglio che non scriva niente piuttosto che scrivere castronerie.
Alla giudice invece voglio chiedere se ritiene giusto che la formazione venga comunque demandata ad un club di razza che non è assolutamente rappresentativo del panorama italiano, dove oltre all'allevamento del Biagio, ci sono altri allevamenti che peraltro a prescindere dalla qualità rappresentano in maniera piuttosto completa il panorama della varie linee di sangue (estremamente eterogenee) che costituiscono la nostra razza.
Ci sono giudici che non cito che hanno apertamente e per iscritto in articoli e interviste fatto ammissione di avere fatto formazione presso un certo allevamento.
Non bisogna dimenticare che l'alaskan malamute per sua natura, e per ragioni storiche, presenta una varietà di tipologie che può mettere in imbarazzo il giudice che in tutta buona fede non sia abituato a vedere e a conoscere le differenze. Dunque il fatto che la formazione venga fatta a senso unico e senza preoccuparsi di mostrare ai giudici le varie differenze, già questo pone le basi di una preparazione a dir poco incompleta degli esperti che si troveranno poi a giudicare i soggetti in esposizione.
In verità la questione della formazione dei giudici è uno dei due argomenti per cui ci si scanna per la questione delle società specializzate e le ragioni sopra esposte ne lasciano intuire la ragione.
Da parte mia dunque invito la giudice ad andare avanti con il proposito di scrivere un articolo "monografico" sul malamute, nella speranza che nel fare questo si tenga conto delle marcate diversità fenotipiche delle varie linee di sangue, e che si dia preponderanza alle caratteristiche strutturali che in un cane da lavoro dovrebbero prevalere sulle considerazioni di carattere tipologico.
Del resto l'unica frase che nello standard dell'alaskan malamute è preceduta dalla dicitura "Importante", impone che "nel giudicare l'alaskan malamute la sua funzione di cane da traino pesante nell'artico deve essere presa in considerazione sopra ogni altra cosa".
Non ho letto l'articolo in questione, ma non vedo niente di male nel fatto che non si faccia menzione del Malamute.
Infatti (non sarà il caso della Giudice Miglietta) ma se uno non si sente all'altezza di scrivere un approfondimento su una razza, a prescindere dal fatto che sia o meno abilitato/a a giudicarla, sicuramente molto meglio che non scriva niente piuttosto che scrivere castronerie.
Alla giudice invece voglio chiedere se ritiene giusto che la formazione venga comunque demandata ad un club di razza che non è assolutamente rappresentativo del panorama italiano, dove oltre all'allevamento del Biagio, ci sono altri allevamenti che peraltro a prescindere dalla qualità rappresentano in maniera piuttosto completa il panorama della varie linee di sangue (estremamente eterogenee) che costituiscono la nostra razza.
Ci sono giudici che non cito che hanno apertamente e per iscritto in articoli e interviste fatto ammissione di avere fatto formazione presso un certo allevamento.
Non bisogna dimenticare che l'alaskan malamute per sua natura, e per ragioni storiche, presenta una varietà di tipologie che può mettere in imbarazzo il giudice che in tutta buona fede non sia abituato a vedere e a conoscere le differenze. Dunque il fatto che la formazione venga fatta a senso unico e senza preoccuparsi di mostrare ai giudici le varie differenze, già questo pone le basi di una preparazione a dir poco incompleta degli esperti che si troveranno poi a giudicare i soggetti in esposizione.
In verità la questione della formazione dei giudici è uno dei due argomenti per cui ci si scanna per la questione delle società specializzate e le ragioni sopra esposte ne lasciano intuire la ragione.
Da parte mia dunque invito la giudice ad andare avanti con il proposito di scrivere un articolo "monografico" sul malamute, nella speranza che nel fare questo si tenga conto delle marcate diversità fenotipiche delle varie linee di sangue, e che si dia preponderanza alle caratteristiche strutturali che in un cane da lavoro dovrebbero prevalere sulle considerazioni di carattere tipologico.
Del resto l'unica frase che nello standard dell'alaskan malamute è preceduta dalla dicitura "Importante", impone che "nel giudicare l'alaskan malamute la sua funzione di cane da traino pesante nell'artico deve essere presa in considerazione sopra ogni altra cosa".
Bear-Pak- Utente Team Dog
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Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Davvero le interessa? Un bastardone come il laika? Nella sezione di presentazione si trova qualche foto del mio Indi. Se le servono molte foto anche di altri Laika mi contatti via "messaggi privati".
Chiedo scusa per il Fuori Topic....
Franco
Chiedo scusa per il Fuori Topic....
Franco
Frank- Utente Swing Dog
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Data d'iscrizione : 19.04.09
Articolo i Nostri cani
Il titolo da me attribuito all'articolo era :
Analisi morfofunzionale dei Cani da Slitta, credo che nel cambiare il titolo si siano dimenticati del Malamute.
In effetti nel mio articolo scrivo che :
...Discorso a parte va invece fatto per l’Alaskan malamute il cui standard prevede il Traino di carichi pesanti la sua costruzione è infatti più possente, una mole tale da consentire un traino di carichi di peso maggiore, negli Stati Uniti per gli Alaskan malamute vengono effettuate delle prove con pesi, ritengo questa prova un pochino riduttiva per la razza, l’Alaskan malamute è un cane di potenza la cui destinazione è quella di un cane per il traino dei carichi pesanti, pertanto il lavoro a cui lo stesso è destinato è diverso rispetto a quello delle razze precedenti, il Malamute deve dare immediatamente la sensazione di un cane di sostanza capace di : “ancorarsi al terreno” per vincere l’attrito del traino da spostare, questo è evidente quando, guardando un buon Alaskan Malamute nel movimento la sua spinta del posteriore che da l’impulso al movimento dona all’animale un’andatura solida , forte ma allo stesso tempo elegante.
Questa è la descrizione del Malamute.
In merito al resto, mi dia un giorno e le rispondo, il discorso è un pò lungo
Per ciò che concerne le varie linee di sangue, è ovvio che un giudice deve guardare allo standard non alla linea di sangue ... credo che ciascuna linea di sangue porta con se pregi e difetti, ed è compito degli allevatori poi riuscire ad ottenere sempre il meglio.
In effetti, cari Signori, la sottoscritta non ha scritto niente del Malamute al lavoro , xchè ne sa poco e niente, se non lo standard, mi riprometto di studiare , documentarmi e poi fare questa monografia.
E' ovvio si può non essere d'accordo su quello che scrivo... il diritto di critica è un sacrosanto diritto di ogni individuo sulla faccia della terra, così come il diritto di replica.
Io mi metto in discussione se dall'altra parte trovo rispetto per le mie opinioni... rispetto per carattere le opinioni altrui anche se sono diverse dalle mie ...ed amo confrontarmi con chi magari legge le cose per come le vuole leggere, sempre con il dovuto rispetto è ovvio
Analisi morfofunzionale dei Cani da Slitta, credo che nel cambiare il titolo si siano dimenticati del Malamute.
In effetti nel mio articolo scrivo che :
...Discorso a parte va invece fatto per l’Alaskan malamute il cui standard prevede il Traino di carichi pesanti la sua costruzione è infatti più possente, una mole tale da consentire un traino di carichi di peso maggiore, negli Stati Uniti per gli Alaskan malamute vengono effettuate delle prove con pesi, ritengo questa prova un pochino riduttiva per la razza, l’Alaskan malamute è un cane di potenza la cui destinazione è quella di un cane per il traino dei carichi pesanti, pertanto il lavoro a cui lo stesso è destinato è diverso rispetto a quello delle razze precedenti, il Malamute deve dare immediatamente la sensazione di un cane di sostanza capace di : “ancorarsi al terreno” per vincere l’attrito del traino da spostare, questo è evidente quando, guardando un buon Alaskan Malamute nel movimento la sua spinta del posteriore che da l’impulso al movimento dona all’animale un’andatura solida , forte ma allo stesso tempo elegante.
Questa è la descrizione del Malamute.
In merito al resto, mi dia un giorno e le rispondo, il discorso è un pò lungo
Per ciò che concerne le varie linee di sangue, è ovvio che un giudice deve guardare allo standard non alla linea di sangue ... credo che ciascuna linea di sangue porta con se pregi e difetti, ed è compito degli allevatori poi riuscire ad ottenere sempre il meglio.
In effetti, cari Signori, la sottoscritta non ha scritto niente del Malamute al lavoro , xchè ne sa poco e niente, se non lo standard, mi riprometto di studiare , documentarmi e poi fare questa monografia.
E' ovvio si può non essere d'accordo su quello che scrivo... il diritto di critica è un sacrosanto diritto di ogni individuo sulla faccia della terra, così come il diritto di replica.
Io mi metto in discussione se dall'altra parte trovo rispetto per le mie opinioni... rispetto per carattere le opinioni altrui anche se sono diverse dalle mie ...ed amo confrontarmi con chi magari legge le cose per come le vuole leggere, sempre con il dovuto rispetto è ovvio
Maria Grazia Miglietta- Utente Team Dog
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Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Frank ha scritto:Davvero le interessa? Un bastardone come il laika? Nella sezione di presentazione si trova qualche foto del mio Indi. Se le servono molte foto anche di altri Laika mi contatti via "messaggi privati".
Chiedo scusa per il Fuori Topic....
Franco
Si dovendoli giudicare... mi piacerebbe conoscerli
Maria Grazia Miglietta- Utente Team Dog
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Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Maria Grazia Miglietta ha scritto:... il Malamute deve dare immediatamente la sensazione di un cane di sostanza capace di : “ancorarsi al terreno” per vincere l’attrito del traino da spostare
Bene, apprezzo molto questo concetto dell'"ancoraggio" in quanto lo condivido pienamente e ne discuto spessissimo, per cui se mi permette lo spingo un po oltre.
Nel ring si tende spesso a privilegiare andature molto sceniche, con grande allungo e spinta ma con ridotti tempi d'appoggio. Questo tipo di andature (che alcuni imputano all'utilizzo del tappeto per l'allenamento del cane, ma io non ne sono tanto convinto...) è assolutamente atipica e da penalizzare nel malamute.
Il malamute non scalcia, e i piedi del malamute non si sollevano mai di molto da terra per il semplice ed evidente motivo che il tempo di appoggio è direttamente proporzionale alla capacità del cane di produrre trazione, per cui idealmente nel momento di massima estensione articolare il piede del cane dovrebbe essere ancora in contatto con il terreno per poi alzarsi solo di qualche cm, per essere richiamato in preparazione del passo successivo.
Quindi queste bellissime andature a gamba quasi tesa che sfiora appena il terreno per poi volare in aria all'altezza della coda dove rimane per 3/4 d'ora intanto che il cane si libra come una libellula in mezzo alle ovazioni del pubblico del best in show, sono bellissime ma estremamente poco funzionali, in un volgare cane deputato a riportare a casa carcasse di foca e carichi di legna mettendo a terra tutta la potenza di cui dispone.
Ed è questa la ragione per cui le angolazioni sono importanti, in quanto l'angolo articolare a riposo come lei ben sa è in diretta relazione con la capacità dell'arto di rimanere in contatto con il terreno.
In questa ottica la "moderata" angolazione menzionata dallo standard va certamente interpretata come una mancata rispondenza funzionale di angoli articolari tanto accentuati (ben oltre i 45°) da rendere svantaggiosa la leva articolare nel traino di carichi pesanti ad andatura blanda (che è la condizione di lavoro tipica del malamute).
Nel raccogliere informazioni sull'andatura la invito a tenere nella debita considerazione il parere di quegli allevatori o appassionati che praticano comunque attività "lavorativa" con i propri cani.
In Italia non so, ma nella patria del Malamute ce n'è di certo più d'uno.
Per quanto riguarda il resto attendo incuriosito il suo punto di vista a riguardo.
Bear-Pak- Utente Team Dog
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Data d'iscrizione : 03.07.09
Il flying trot
Quello che lei ha descritto è il Flying Trot... andatura in cui il soggetto nella sua fase di sospensione ha tutti e 4 gli arti staccati dal terreno, è evidente ed ovvio che non è un'andatura funzionale ... dubito che la slitta si sposti .
Ecco l'articolo :
Dal 1° gennaio 2009, con l’entrata in vigore del Nuovo regolamento delle Esposizioni , armonizzandosi con quanto previsto dalla F.C.I. , l’ Enci ha inserito che : “E’ stata disposta l’apertura della classe lavoro per le razze samoiedo, siberian husky, groenlandese ed alaskan malamute ed il CACIB potrà essere rilasciato anche ai soggetti in tale classe. I soggetti potranno accedere alla classe lavoro, a seguito del superamento di una appropriata prova. Il titolo di Campione internazionale di bellezza può essere ottenuto unicamente con 4 CACIB.
Tale regolamento si applica a tutti i Paesi membri a condizione che il kennel club nazionale del Paese nel
quale il cane è iscritto al Libro genealogico, abbia rilasciato un regolare certificato F.C.I. per accedere alla
classe lavoro. Tali razze non possono ambire al titolo di Campione Internazionale di Lavoro. La regola è
entrata in vigore dal 1° gennaio 2006.
Le procedure per la proclamazione a Campione Italiano di bellezza rimangono invariate in quanto trattasi di
razze non sono sottoposte a prova di lavoro”.
E’ evidente che il nostro paese non prevede un regolare certificato FCI per accedere alla classe lavoro, non essendo codeste razze rientranti fra quelle che ne richiedono la effettuazione , ma in virtù di questa normativa è necessario cominciare a valutare le caratteristiche morfo-funzionali di ciascuna delle razze suindicate al fine di valutare al meglio il tipo di lavoro a cui le stesse sono state destinate da chi le ha selezionate., questo al fine di armonizzarsi con i Paesi F.c.i. che già prevedono la prova di lavoro ( es. Francia e Germania), in questi paesi è ormai da anni necessario effettuare prove di lavoro per il conseguimento del titolo di Campione Nazionale. Non mi soffermerò sulle caratteristiche della testa che comunque hanno la propria funzione al lavoro ( es. occhi in posizione obliqua e a mandorla al fine di evitare che il ghiaccio entri negli occhi durante il traino) , ma vorrei soffermarmi soprattutto sullla costruzione e cercare di analizzare quale potrebbe essere una prova di lavoro atta a stabilire se un determinato soggetto può o non può ambire all’ottenimento di un certificato di lavoro, precisando che queste rimangono considerazioni personali supportate da valutazioni morfologiche.
Il Samoiedo , il cui nome deriva dalla tribù del Nord della Russia che utilizzava questi cani per la conduzione delle renne e per trainare le slitte è un cane il cui standard descrive una costruzione leggermente rettangolare, appena fuori dal quadrato , questo consente al soggetto una trasmissione dell’impulso al movimento efficace, il suo posteriore deve essere solido al fine di spostare il carico al traino e soprattutto, e questo vale per tutti i cani da slitta, la muscolatura deve essere tonica ed elastica, da qui è ben evidente che un cane deve dimostrare di poter sostenere un lavoro estenuante senza sforzo apparente.
Il Siberian husky è invece il maratoneta dei cani da slitta, il suo standard dice che deve trainare carichi leggeri per lunghe distanze a velocità moderata. Per questa razza la costruzione prevede una lunghezza del tronco maggiore di circa 1/10 dell’altezza al garrese e questo conferisce ad un Siberian Husky la possibilità di bilanciare le forze del movimento in modo che lo stesso venga effettuato senza “spreco” . Quindi cosa va valutato in siberian Husky, qual è la prova che può essere più congeniale ? Sicuramente uno degli elementi che deve necessariamente avere un Siberian è la resistenza, deve essere in grado di trainare per “lunghe distanze” apparentemente senza sforzo. In natura c’è un solo animale che è in grado di percorrere lunghe distanze con un dispendio di energia minima : “ il lupo ” ad esso dobbiamo quindi necessariamente rifarci per capire qual è la costruzione ideale che consente una maggiore resistenza.
Il Groenlandese il cui nome deriva dal paese d’origine, è un cane dal corpo robusto e muscoloso, gli arti anteriori sono diritti e forti, quelli posteriori leggermente inclinati.Per queste tre razze potrebbe sicuramente essere applicata una prova che consenta la valutazione della resistenza e della attitudine dei soggetti al traino, questo potrebbe essere effettuato inserendo il cane, previo allenamento, in una muta di almeno 4 soggetti e far eseguire un percorso medio-lungo , questo consentirebbe di valutare la resistenza del soggetto e se la sua costruzione è in grado di essere efficace al fine del traino. Infatti l’unica andatura che consentirebbe ad un soggetto il lavoro previsto dallo standard è il trotto accellerato, è evidente che i cani nei primi km tenderanno per euforia e voglia di correre ad utilizzare il Galoppo (fig. 1 – dove è ben evidente la fase di sospensione di tre arti.) questa andatura non è di resistenza ma di velocità, questo non consentirebbe una valutazione appropriata al lavoro per cui sono stati selezionati, in seguito, dopo l’euforia i soggetti tenderanno a tenere un’andatura atta a porre in atto il risparmio di energia ed è qui che entra in campo la valutazione per la prova di lavoro, si potrebbe analizzare la velocità, i km percorsi ed il dislivello del terreno, in modo da ponderare il punteggio tenendo conto anche dello sforzo effettuato, d’altronde, consentitemi il paragone forse un po’ estremo, il Giro d’Italia non lo vince il velocista, lo vince chi impiega meno tempo nelle salite, nelle pianure e nelle discese .
Discorso a parte va invece fatto per l’Alaskan malamute il cui standard prevede il Traino di carichi pesanti la sua costruzione è infatti più possente, una mole tale da consentire un traino di carichi di peso maggiore, negli Stati Uniti per gli Alaskan malamute vengono effettuate delle prove con pesi, ritengo questa prova un pochino riduttiva per la razza, l’Alaskan malamute è un cane di potenza la cui destinazione è quella di un cane per il traino dei carichi pesanti, pertanto il lavoro a cui lo stesso è destinato è diverso rispetto a quello delle razze precedenti, il Malamute deve dare immediatamente la sensazione di un cane di sostanza capace di : “ancorarsi al terreno” per vincere l’attrito del traino da spostare, questo è evidente quando, guardando un buon Alaskan Malamute nel movimento la sua spinta del posteriore che da l’impulso al movimento dona all’animale un’andatura solida , forte ma allo stesso tempo elegante.
Caratteristica che accomuna le andature di tutte queste razze è il cosiddetto : “single track” , l’animale nel trotto porta gli arti sotto di sé in modo che l’orma dell’anteriore sia coperta da quella del posteriore (figura 2 e 3).
Nella figura 3 è inoltre ben evidente il basculamento del bilanciere cefalico in avanti al fine dello spostamento del baricentro, così importante per la economia del movimento… diffidate da un cane slitta che si muove con il collo portato alto… esso nasconde spesso un avambraccio corto che non consente l’estensione dell’arto per far presa sul terreno, al trotto il collo deve essere portato in linea con la dorsale , così come la coda deve formare una linea di continuazione della stessa.
Concludendo, non so se arriveremo mai ad una vera e propria prova di lavoro, ma a coloro che se ne devono occupare chiedo coscienza e rispetto per quello che queste razze rappresentano, spero che tutti cerchino, senza personalismi, di valorizzarle per quello che è il lavoro per cui sono state selezionate, senza trasformarle in sprinter o bambolotti da pettinare su un tavolo da toelettatura.
In merito al Flying trot troverà un mio articolo sui Siberian Husky in cui ebbi modo di scrivere : "Il movimento è la chiave fondamentale del giudizio, è con esso che questa razza si esprime, deve essere assolutamente "medio" e senza esagerazione, deve essere dotato di un'eccellente spinta del posteriore ed estensione dell'anteriore. Il Siberian Husky, appena inizia a muovere, non esegue il "single tracking"; esso è visibile solo con l'aumentare della velocità: gli arti vengono quindi portati leggermente all'interno fino a che gli arti posteriori "coprano l'orma degl'anteriori". L'andatura non deve essere in alcun modo esasperata perché questo va contro la funzionalità, aumentando il dispendio di energia; certo un cane con un allungo esagerato è scenico, appariscente, ma non dobbiamo mai dimenticare l'essenza di questa razza: "l'equilibrio e la moderatezza". Non deve mai in ogni caso eseguire quello che gli Americani chiamano il "flying trot" (trotto volante), infatti in questo tipo di andatura il soggetto dovrà sprecare energia per estendere gli arti maggiormente e per attutire la sua ricaduta a terra. In esposizione va condotto con un guinzaglio molle, onde permettergli il basculamento del collo favorendo la sua andatura. "
Quindi come vede credo che sia applicabile anche al Malamute
!
Ecco l'articolo :
Dal 1° gennaio 2009, con l’entrata in vigore del Nuovo regolamento delle Esposizioni , armonizzandosi con quanto previsto dalla F.C.I. , l’ Enci ha inserito che : “E’ stata disposta l’apertura della classe lavoro per le razze samoiedo, siberian husky, groenlandese ed alaskan malamute ed il CACIB potrà essere rilasciato anche ai soggetti in tale classe. I soggetti potranno accedere alla classe lavoro, a seguito del superamento di una appropriata prova. Il titolo di Campione internazionale di bellezza può essere ottenuto unicamente con 4 CACIB.
Tale regolamento si applica a tutti i Paesi membri a condizione che il kennel club nazionale del Paese nel
quale il cane è iscritto al Libro genealogico, abbia rilasciato un regolare certificato F.C.I. per accedere alla
classe lavoro. Tali razze non possono ambire al titolo di Campione Internazionale di Lavoro. La regola è
entrata in vigore dal 1° gennaio 2006.
Le procedure per la proclamazione a Campione Italiano di bellezza rimangono invariate in quanto trattasi di
razze non sono sottoposte a prova di lavoro”.
E’ evidente che il nostro paese non prevede un regolare certificato FCI per accedere alla classe lavoro, non essendo codeste razze rientranti fra quelle che ne richiedono la effettuazione , ma in virtù di questa normativa è necessario cominciare a valutare le caratteristiche morfo-funzionali di ciascuna delle razze suindicate al fine di valutare al meglio il tipo di lavoro a cui le stesse sono state destinate da chi le ha selezionate., questo al fine di armonizzarsi con i Paesi F.c.i. che già prevedono la prova di lavoro ( es. Francia e Germania), in questi paesi è ormai da anni necessario effettuare prove di lavoro per il conseguimento del titolo di Campione Nazionale. Non mi soffermerò sulle caratteristiche della testa che comunque hanno la propria funzione al lavoro ( es. occhi in posizione obliqua e a mandorla al fine di evitare che il ghiaccio entri negli occhi durante il traino) , ma vorrei soffermarmi soprattutto sullla costruzione e cercare di analizzare quale potrebbe essere una prova di lavoro atta a stabilire se un determinato soggetto può o non può ambire all’ottenimento di un certificato di lavoro, precisando che queste rimangono considerazioni personali supportate da valutazioni morfologiche.
Il Samoiedo , il cui nome deriva dalla tribù del Nord della Russia che utilizzava questi cani per la conduzione delle renne e per trainare le slitte è un cane il cui standard descrive una costruzione leggermente rettangolare, appena fuori dal quadrato , questo consente al soggetto una trasmissione dell’impulso al movimento efficace, il suo posteriore deve essere solido al fine di spostare il carico al traino e soprattutto, e questo vale per tutti i cani da slitta, la muscolatura deve essere tonica ed elastica, da qui è ben evidente che un cane deve dimostrare di poter sostenere un lavoro estenuante senza sforzo apparente.
Il Siberian husky è invece il maratoneta dei cani da slitta, il suo standard dice che deve trainare carichi leggeri per lunghe distanze a velocità moderata. Per questa razza la costruzione prevede una lunghezza del tronco maggiore di circa 1/10 dell’altezza al garrese e questo conferisce ad un Siberian Husky la possibilità di bilanciare le forze del movimento in modo che lo stesso venga effettuato senza “spreco” . Quindi cosa va valutato in siberian Husky, qual è la prova che può essere più congeniale ? Sicuramente uno degli elementi che deve necessariamente avere un Siberian è la resistenza, deve essere in grado di trainare per “lunghe distanze” apparentemente senza sforzo. In natura c’è un solo animale che è in grado di percorrere lunghe distanze con un dispendio di energia minima : “ il lupo ” ad esso dobbiamo quindi necessariamente rifarci per capire qual è la costruzione ideale che consente una maggiore resistenza.
Il Groenlandese il cui nome deriva dal paese d’origine, è un cane dal corpo robusto e muscoloso, gli arti anteriori sono diritti e forti, quelli posteriori leggermente inclinati.Per queste tre razze potrebbe sicuramente essere applicata una prova che consenta la valutazione della resistenza e della attitudine dei soggetti al traino, questo potrebbe essere effettuato inserendo il cane, previo allenamento, in una muta di almeno 4 soggetti e far eseguire un percorso medio-lungo , questo consentirebbe di valutare la resistenza del soggetto e se la sua costruzione è in grado di essere efficace al fine del traino. Infatti l’unica andatura che consentirebbe ad un soggetto il lavoro previsto dallo standard è il trotto accellerato, è evidente che i cani nei primi km tenderanno per euforia e voglia di correre ad utilizzare il Galoppo (fig. 1 – dove è ben evidente la fase di sospensione di tre arti.) questa andatura non è di resistenza ma di velocità, questo non consentirebbe una valutazione appropriata al lavoro per cui sono stati selezionati, in seguito, dopo l’euforia i soggetti tenderanno a tenere un’andatura atta a porre in atto il risparmio di energia ed è qui che entra in campo la valutazione per la prova di lavoro, si potrebbe analizzare la velocità, i km percorsi ed il dislivello del terreno, in modo da ponderare il punteggio tenendo conto anche dello sforzo effettuato, d’altronde, consentitemi il paragone forse un po’ estremo, il Giro d’Italia non lo vince il velocista, lo vince chi impiega meno tempo nelle salite, nelle pianure e nelle discese .
Discorso a parte va invece fatto per l’Alaskan malamute il cui standard prevede il Traino di carichi pesanti la sua costruzione è infatti più possente, una mole tale da consentire un traino di carichi di peso maggiore, negli Stati Uniti per gli Alaskan malamute vengono effettuate delle prove con pesi, ritengo questa prova un pochino riduttiva per la razza, l’Alaskan malamute è un cane di potenza la cui destinazione è quella di un cane per il traino dei carichi pesanti, pertanto il lavoro a cui lo stesso è destinato è diverso rispetto a quello delle razze precedenti, il Malamute deve dare immediatamente la sensazione di un cane di sostanza capace di : “ancorarsi al terreno” per vincere l’attrito del traino da spostare, questo è evidente quando, guardando un buon Alaskan Malamute nel movimento la sua spinta del posteriore che da l’impulso al movimento dona all’animale un’andatura solida , forte ma allo stesso tempo elegante.
Caratteristica che accomuna le andature di tutte queste razze è il cosiddetto : “single track” , l’animale nel trotto porta gli arti sotto di sé in modo che l’orma dell’anteriore sia coperta da quella del posteriore (figura 2 e 3).
Nella figura 3 è inoltre ben evidente il basculamento del bilanciere cefalico in avanti al fine dello spostamento del baricentro, così importante per la economia del movimento… diffidate da un cane slitta che si muove con il collo portato alto… esso nasconde spesso un avambraccio corto che non consente l’estensione dell’arto per far presa sul terreno, al trotto il collo deve essere portato in linea con la dorsale , così come la coda deve formare una linea di continuazione della stessa.
Concludendo, non so se arriveremo mai ad una vera e propria prova di lavoro, ma a coloro che se ne devono occupare chiedo coscienza e rispetto per quello che queste razze rappresentano, spero che tutti cerchino, senza personalismi, di valorizzarle per quello che è il lavoro per cui sono state selezionate, senza trasformarle in sprinter o bambolotti da pettinare su un tavolo da toelettatura.
In merito al Flying trot troverà un mio articolo sui Siberian Husky in cui ebbi modo di scrivere : "Il movimento è la chiave fondamentale del giudizio, è con esso che questa razza si esprime, deve essere assolutamente "medio" e senza esagerazione, deve essere dotato di un'eccellente spinta del posteriore ed estensione dell'anteriore. Il Siberian Husky, appena inizia a muovere, non esegue il "single tracking"; esso è visibile solo con l'aumentare della velocità: gli arti vengono quindi portati leggermente all'interno fino a che gli arti posteriori "coprano l'orma degl'anteriori". L'andatura non deve essere in alcun modo esasperata perché questo va contro la funzionalità, aumentando il dispendio di energia; certo un cane con un allungo esagerato è scenico, appariscente, ma non dobbiamo mai dimenticare l'essenza di questa razza: "l'equilibrio e la moderatezza". Non deve mai in ogni caso eseguire quello che gli Americani chiamano il "flying trot" (trotto volante), infatti in questo tipo di andatura il soggetto dovrà sprecare energia per estendere gli arti maggiormente e per attutire la sua ricaduta a terra. In esposizione va condotto con un guinzaglio molle, onde permettergli il basculamento del collo favorendo la sua andatura. "
Quindi come vede credo che sia applicabile anche al Malamute
!
Maria Grazia Miglietta- Utente Team Dog
- Numero di messaggi : 32
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.07.09
Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Maria Grazia Miglietta ha scritto:Le ho già scritto una mail, nel frattempo ho capito come funziona questo forum.
Come le ho già scritto l'intento del mio articolo era quello di iniziare a parlarne, infatti il mio step successivo era proprio una Monografia sul Malamute.
Se lei vuole cambiare idea circa il proponimento di non parlarne... sono qui a sua disposizione.
Cordiali saluti
Maria Grazia Miglietta
E' un piacere trovarla nel forum.
Nei post successivi che lei ha scritto ho trovato tutte le risposte alla mia replica di ieri, compreso il perchè non risulta menzionato il malamute nel titolo iniziale, non potevo sapere fosse stato un errore della redazione. Le sembrerà molto superficiale quanto scrivo ma ero rimasta sconcertata nel vedere, appunto, l'esclusione della "locomotiva delle nevi", come definisco io il malamute, nella presentazione di un simile articolo, vivendo il malamute in maniera molto, forse troppo, emozionale!
Tutto ciò essendo allo scuro anche di un articolo successivo esclusivamente dedicato all'Alaskan Malamute di cui mi fa enorme piacere, ora capisco il perchè della conclusione dell'articolo stesso dove nomina gli "sprinter" dei quali il malamute non ne fa parte... speriamo mai!!!
Grazie, andrò a leggere con calma i suoi post che mi sembrano parecchio interessanti!
Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
"Quello che lei ha descritto è il Flying Trot... andatura in cui il soggetto nella sua fase di sospensione ha tutti e 4 gli arti staccati dal terreno, è evidente ed ovvio che non è un'andatura funzionale ... dubito che la slitta si sposti ." .... assolutamente vera questa considerazione
Visto che sta parlando di angoli, andature e quindi di propulsione, ne approfitto per una domanda, già avevo postato questo quesito precedentemente. Appunto perchè il malamute è un tato da tiro pesante e dinamica vede il collo in linea con il dorso evidentemente vi è molta importanza anche per l'angolazione della spalla, nell'ambito dello show vi sono molti malamute condotti "impiccati" ossia con la testa tenuta alta, ciò è quello che vedo dalle fotografie, desumo che sia una tecnica per mascherare un difetto, a mio parere grave. Riguardo a ciò qual'è il suo pensiero?
Visto che sta parlando di angoli, andature e quindi di propulsione, ne approfitto per una domanda, già avevo postato questo quesito precedentemente. Appunto perchè il malamute è un tato da tiro pesante e dinamica vede il collo in linea con il dorso evidentemente vi è molta importanza anche per l'angolazione della spalla, nell'ambito dello show vi sono molti malamute condotti "impiccati" ossia con la testa tenuta alta, ciò è quello che vedo dalle fotografie, desumo che sia una tecnica per mascherare un difetto, a mio parere grave. Riguardo a ciò qual'è il suo pensiero?
La spalla
Il cane deve essere condotto a guinzaglio Molle, nello standard Siberian Husky è scritto proprio chiaramente .
Un cane che viene condotto con il collo alto, non può di fatto spostare il bilancere cefalico e pertanto non sposta il baricentro e camminerà non estendendo l'arto , quindi la sua andatura è frutto dell'artefizio umano.
Un cane che anche a guinzaglio molle, porta il collo comunque non in linea con la dorsale, ha la spalla poco angolata ma soprattutto l'avambraccio corto (Omero corto).
E' ovvio che il cane in questione per muoversi e trovare l'equilibrio delle forze dovrà spostare il suo baricentro all'indietro, altrimenti cascherebbe con il naso per terra.
Sono felice che lei abbia capito
Un cane che viene condotto con il collo alto, non può di fatto spostare il bilancere cefalico e pertanto non sposta il baricentro e camminerà non estendendo l'arto , quindi la sua andatura è frutto dell'artefizio umano.
Un cane che anche a guinzaglio molle, porta il collo comunque non in linea con la dorsale, ha la spalla poco angolata ma soprattutto l'avambraccio corto (Omero corto).
E' ovvio che il cane in questione per muoversi e trovare l'equilibrio delle forze dovrà spostare il suo baricentro all'indietro, altrimenti cascherebbe con il naso per terra.
Sono felice che lei abbia capito
Maria Grazia Miglietta- Utente Team Dog
- Numero di messaggi : 32
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.07.09
Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Alle giuste considerazioni della giudice aggiungo che dalla mie osservazioni (sia sul ring, che da bordo ring che sulla slitta/bici/quad) il tipo di attività richiesta al cane influisce sul posizionamento del collo.
Per un movimento "blando" e senza bisogno di trainare niente il cane può trovare un bilanciamento anche con il collo portato non eretto ma nemmeno perfettamente in linea con la dorsale, diciamo ad un angolo di 15/20 gradi rispetto alla linea dorsale
Man mano che lo sforzo aumenta, il collo verrà portato sempre più verso il basso e anche ben oltre la linea dorsale.
Questo è dovuto al fatto che nel movimento, ma ancor più nel traino, le zampe anteriori sostengono l'animale mentre le posteriori imprimono il moto. In condizioni gravose però ( e questo è particolarmente evidente nel weight pull), anche le zampe anteriori concorrono ad imprimere il moto, il che è possibile solo attraverso un'azione del collo che "spinga" verso il basso e verso avanti nel tentativo si sbilanciare ulteriormente il baricentro verso avanti.
In condizione di traino il baricentro viene a trovarsi in prossimità della spalla, mentre in condizioni di minore sforzo il baricentro tende ad arretrare il che consente un posizionamento del collo meno estremo.
Per questo nel malamute è estremamente importante non solo la cosidetta "incollatura" che del resto spesso viaggia di pari passo con la costruzione della spalla, ma anche la lunghezza e "l'arco" (arch of neck) del collo stesso, che ricopre un'importanza basilare nel movimento del cane anche come "contrappeso" al peso da trainare, per cui un collo lungo e fortemente muscolato è decisamente desiderabile.
Va anche detto a parziale discolpa di alcuni soggetti che portano la testa alta nel ring, che il metodo di addestramento utilizzato influisce in maniera sostanziale, infatti un cane che si muove tenendo d'occhio l'handler (per eventuali premi) non potrà mai portare il collo in linea con la dorsale (oltre ad andare soggetto ad "incespicate" perchè non guarda dove mette i piedi e perchè comunque si muove sbilanciato).
Analogo discorso per quanto riguarda la pratica del freehandling (decisamente abusata e quasi sempre mal praticata) nella quale il cane perdè ogni angolazione della spalla, incollatura e lunghezza del collo nel tentativo di stare il più possibile attaccato all'handler e di tenerlo d'occhio (sempre per gli stessi maledetti bocconcini...).
Il freehandling va bene solo fintanto che si riesca ad insegnare al cane a stare a circa un metro di distanza dall'handler, allora la posizione assunta in stazione sarà naturale, il che non è difficile se il bocconcino (se proprio non se ne può fare a meno) viene lanciato da una certa distanza anzichè depositato nella bocca del cane. Ma provate a spiegare a un handler come deve presentarvi un cane....
Certo che se un cane è carente di spalla/collo allora può far gioco presentarlo in maniera tale da lasciare al giudice il dubbio se quello che vede sia colpa di una presentazione sbagliata o di una carenza morfologica.
Per un movimento "blando" e senza bisogno di trainare niente il cane può trovare un bilanciamento anche con il collo portato non eretto ma nemmeno perfettamente in linea con la dorsale, diciamo ad un angolo di 15/20 gradi rispetto alla linea dorsale
Man mano che lo sforzo aumenta, il collo verrà portato sempre più verso il basso e anche ben oltre la linea dorsale.
Questo è dovuto al fatto che nel movimento, ma ancor più nel traino, le zampe anteriori sostengono l'animale mentre le posteriori imprimono il moto. In condizioni gravose però ( e questo è particolarmente evidente nel weight pull), anche le zampe anteriori concorrono ad imprimere il moto, il che è possibile solo attraverso un'azione del collo che "spinga" verso il basso e verso avanti nel tentativo si sbilanciare ulteriormente il baricentro verso avanti.
In condizione di traino il baricentro viene a trovarsi in prossimità della spalla, mentre in condizioni di minore sforzo il baricentro tende ad arretrare il che consente un posizionamento del collo meno estremo.
Per questo nel malamute è estremamente importante non solo la cosidetta "incollatura" che del resto spesso viaggia di pari passo con la costruzione della spalla, ma anche la lunghezza e "l'arco" (arch of neck) del collo stesso, che ricopre un'importanza basilare nel movimento del cane anche come "contrappeso" al peso da trainare, per cui un collo lungo e fortemente muscolato è decisamente desiderabile.
Va anche detto a parziale discolpa di alcuni soggetti che portano la testa alta nel ring, che il metodo di addestramento utilizzato influisce in maniera sostanziale, infatti un cane che si muove tenendo d'occhio l'handler (per eventuali premi) non potrà mai portare il collo in linea con la dorsale (oltre ad andare soggetto ad "incespicate" perchè non guarda dove mette i piedi e perchè comunque si muove sbilanciato).
Analogo discorso per quanto riguarda la pratica del freehandling (decisamente abusata e quasi sempre mal praticata) nella quale il cane perdè ogni angolazione della spalla, incollatura e lunghezza del collo nel tentativo di stare il più possibile attaccato all'handler e di tenerlo d'occhio (sempre per gli stessi maledetti bocconcini...).
Il freehandling va bene solo fintanto che si riesca ad insegnare al cane a stare a circa un metro di distanza dall'handler, allora la posizione assunta in stazione sarà naturale, il che non è difficile se il bocconcino (se proprio non se ne può fare a meno) viene lanciato da una certa distanza anzichè depositato nella bocca del cane. Ma provate a spiegare a un handler come deve presentarvi un cane....
Certo che se un cane è carente di spalla/collo allora può far gioco presentarlo in maniera tale da lasciare al giudice il dubbio se quello che vede sia colpa di una presentazione sbagliata o di una carenza morfologica.
Bear-Pak- Utente Team Dog
- Numero di messaggi : 28
Data d'iscrizione : 03.07.09
Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Aggiungo la seguente foto a titolo esplicativo.
Questi sono due miei cani in fase di traino abbastanza pesante.
Si noti come il collo del cane (femmina) in primo piano che è decisamente più lungo di quello in secondo piano e con un inserzione differente riesca a bilanciare meglio il carico imposto.
E' evidente come il peso del cane sia in larghissima misura sostenuto dall'anteriore (e qui si potrebbe aprire un discorso su "feet and pasterns"...) mentre al posteriore rimane deputata la funziona di spinta verso l'avanti e solo marginalmente il sostegno dell'animale.
Non c'entra molto con la questione qui dibattuta ma si noti anche la perfetta sincronia negli appoggi dei due animali che denota buon affiatamento.
Bravi Willow e Teddy !
Questi sono due miei cani in fase di traino abbastanza pesante.
Si noti come il collo del cane (femmina) in primo piano che è decisamente più lungo di quello in secondo piano e con un inserzione differente riesca a bilanciare meglio il carico imposto.
E' evidente come il peso del cane sia in larghissima misura sostenuto dall'anteriore (e qui si potrebbe aprire un discorso su "feet and pasterns"...) mentre al posteriore rimane deputata la funziona di spinta verso l'avanti e solo marginalmente il sostegno dell'animale.
Non c'entra molto con la questione qui dibattuta ma si noti anche la perfetta sincronia negli appoggi dei due animali che denota buon affiatamento.
Bravi Willow e Teddy !
Bear-Pak- Utente Team Dog
- Numero di messaggi : 28
Data d'iscrizione : 03.07.09
Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Quante polemiche....e tutte a uno scopo preciso!
La mia opinione su chi non frequenta rimane la stessa!
La mia opinione su chi non frequenta rimane la stessa!
Buba- Utente Team Dog
- Numero di messaggi : 455
Età : 40
Località : Viterbo
Data d'iscrizione : 29.02.08
Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Buba ha scritto:Quante polemiche....e tutte a uno scopo preciso!
La mia opinione su chi non frequenta rimane la stessa!
Non trovo queste nozioni delle polemiche, anzi, piuttosto una maniera di, come me primitiva con tati primitivi, di crescere e capire. Fondamentalmente, cara Buba, nessuno di noi, cito una frase di un mio estimato allevatore "è nato imparato", aggiungo pure che ammettere di essere ignoranti per se stessi è sempre difficile però bisogna avere anche l'umiltà di dire "non so e chiedo", soprattutto quando si lavora e comunica con terzi, in questo caso i malamute. Possibile che io sia male abituata, gli allevatori dei miei piccoli mi seguono e mi rispondono anche alle sciocchezze, mi fa piacere, se nel forum posto delle sciocchezze, vedere delle risposte concrete... magari sono io nata male, però è così!!!!
Re: Int. Dog Show Orvieto/San Marino
Buba ha scritto:Quante polemiche....e tutte a uno scopo preciso!
La mia opinione su chi non frequenta rimane la stessa!
Aggiungo pure che anche la mia opinione resta sempre la stessa
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