Comportamento
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Comportamento
“L'Alaskan Malamute è un cane affettuoso, amichevole, non un cane "di una sola persona". E' un compagno fedele, devoto, allegro se invitato, ma che generalmente sorprende per il suo atteggiamento dignitoso raggiunta la maturità.”
L’Alaskan Malamute è innanzitutto questo! Personalmente, però, diffiderei dalle eccessive classificazioni caratteriali degli animali, specie per quelli che vivono a stretto contatto con l’uomo!
Si parla di etologia a partire da Konrad Lorenz anche se, personalmente, non escluderei Charles Darwin in quanto l’etologia non è altro che la biologia del comportamento. Tra gli appunti di Darwin erano presenti attente ed oggettive catalogazioni comportamentali dei vari soggetti in quanto, lo stesso, credeva di poter dimostrare la teoria dell’evoluzionismo, e quindi la selezione naturale, anche e soprattutto attraverso i vari stadi di comportamento. Così come non è l’animale che decide un cambiamento morfologico (la chirurgia di oggi applicata alla specie animale, potrebbe stupire anche i vecchi studiosi… ihihih), allo stesso modo il suo comportamento è la risultante del fattore ambientale attraverso cui l’animale è soggetto a condizionamenti meccanici. In sintesi l’animale si evolve attraverso schemi che non prevedono alcuno stadio logico-mentale. Appunto per questo, nel parlare di animali, si può parlare di reazioni istintive (stimolo input, risposta output) e non di vere e proprie facoltà di pensiero.
Da questo sistema si parte per quello che oggi chiamiamo addestramento. Si utilizza infatti il cosiddetto “condizionamento operante” attraverso cui il soggetto impara ad associare ad una richiesta una determinata risposta stimolata attraverso un premio-rinforzo. I soggetti in questione non agiscono per pensiero ma per associazione, e gli addestratori utilizzano lo strumento premio-rinforzo prima come metodo induttivo (ti do un biscotto se fai questo) poi, una volta appresa la relazione, come metodo induttivo (se fai questo ti do il biscotto). Idem accade per le privazioni.
Ovviamente non bisogna pensare agli esseri animali come veri e propri automi. Nei secoli anche loro sono stati soggetti a strutture sociali che hanno cambiato la morfologia neurale degli stessi. In pratica è come parlare di un uomo di 15.000 anni fa e di uno attuale. Le facoltà cognitive sono cambiate proprio in base a quella che è stata l’evoluzione ambientale (Darwin c’ha visto troppo lungo). Non è l’uomo che ha creato l’ambiente ma, viceversa, è l’esigenza di sopravvivenza che ha portato l’uomo, così come gli animali, a superare i propri limiti. Basta prendere come esempio banale l’uomo che andava a caccia con legni e pietre, l’uomo che evolvendosi ha forgiato prima armi rudimentali, poi armi metalliche, poi armi da fuoco etc… (magari tra qualche decennio andremo a caccia su internet). Allo stesso modo anche gli animali hanno evoluto le loro strutture sinaptiche fino a diventare meno automi di quanto non lo fossero un tempo. Un lupo (bisognerebbe rispolverare anche qui l’argomento neotenia) è un animale di certo meno “intelligente” di alcuni cani e questo perché i cani hanno avuto a che fare con un soggetto di gran lungo più intelligente di lui da cui hanno appreso molto tanto da condizionare la loro naturale evoluzione: l’uomo. Questo però va a scapito del naturale adattamento del cane nei confronti della natura selvaggia. E non è solo una questione di abitudine (il cane non è abituato a cacciare etc..) quanto proprio una questione fisiologico-mentale. Il lupo è una macchina (non meno dell’uomo) forgiata dalla natura per sopravvivere alle avversità che non solo l’ambiente gli mostrerà, ma che sono presenti nella sua indole, nel DNA! Un cane in genere avrà un’indole molto meno naturale del lupo. Un Alaskan Malamute, vissuto fino a circa un secolo fa in un ambiente selvaggio che gli dava però la possibilità di collaborare con l’uomo (e parliamo solo ed esclusivamente di lavoro sebbene le popolazioni Inuit adorassero questi cani per l’aiuto che gli davano), è di certo un cane a metà strada tra un animale selvatico ed uno addomesticato. Questo gli da una capacità di adattamento maggiore sia all’una che all’altra realtà, una facoltà discrezionale maggiore (hanno imparato ad interagire tanto con la natura quanto con l’uomo quanto contemporaneamente con entrambi), un eccezionale atteggiamento dignitoso (derivato dal fatto che compreso che non dovessero attaccarsi a vicenda, iniziarono ad ignorarsi) e molte altre attitudini che fanno parte solo ed esclusivamente di questa razza e non di altre.
L’etologia che venne dopo il nobel a Lorenz del 1973, ha teso sempre più a studiare le cognizioni (e qui si parla di relazioni di pensiero vere e proprie) presenti in alcune specie ma ancora dopo circa 40 anni, nessun progresso scientifico rilevante ha sostenuto il cognitivismo se non per lo studio su pochissimi esemplari (che non ne fanno quindi un assioma scientifico vero e proprio).
Nel panorama cinofilo sono presenti molti addestratori che fanno riferimento al cognitivismo e che sfruttano alcune correnti di pensiero, basate oltretutto su tesi non ancora scientificamente dimostrate (questo per quanto ne sappia un non addetto ai lavori come me, se diversamente fosse sarei lieto di venirne a conoscenza), e che sfruttano alcune argomentazioni per dimostrare le loro competenze o, peggio ancora, per estorcere consensi ad un pubblico non competente che vuole, tra le righe, sentirsi dire di avere un animale intelligente. Inoltre i metodi di addestramento dovrebbero essere diversificati, a mio avviso, in base alla razza, al soggetto, alle esigenze del padrone etc… Ovviamente tutto questo nel rispetto dell’indole che rende un soggetto speciale per quel che è e non per quel che potrà divenire o sarebbe come pretendere da un bambino medio che diventi un genio!
L’Alaskan Malamute è innanzitutto questo! Personalmente, però, diffiderei dalle eccessive classificazioni caratteriali degli animali, specie per quelli che vivono a stretto contatto con l’uomo!
Si parla di etologia a partire da Konrad Lorenz anche se, personalmente, non escluderei Charles Darwin in quanto l’etologia non è altro che la biologia del comportamento. Tra gli appunti di Darwin erano presenti attente ed oggettive catalogazioni comportamentali dei vari soggetti in quanto, lo stesso, credeva di poter dimostrare la teoria dell’evoluzionismo, e quindi la selezione naturale, anche e soprattutto attraverso i vari stadi di comportamento. Così come non è l’animale che decide un cambiamento morfologico (la chirurgia di oggi applicata alla specie animale, potrebbe stupire anche i vecchi studiosi… ihihih), allo stesso modo il suo comportamento è la risultante del fattore ambientale attraverso cui l’animale è soggetto a condizionamenti meccanici. In sintesi l’animale si evolve attraverso schemi che non prevedono alcuno stadio logico-mentale. Appunto per questo, nel parlare di animali, si può parlare di reazioni istintive (stimolo input, risposta output) e non di vere e proprie facoltà di pensiero.
Da questo sistema si parte per quello che oggi chiamiamo addestramento. Si utilizza infatti il cosiddetto “condizionamento operante” attraverso cui il soggetto impara ad associare ad una richiesta una determinata risposta stimolata attraverso un premio-rinforzo. I soggetti in questione non agiscono per pensiero ma per associazione, e gli addestratori utilizzano lo strumento premio-rinforzo prima come metodo induttivo (ti do un biscotto se fai questo) poi, una volta appresa la relazione, come metodo induttivo (se fai questo ti do il biscotto). Idem accade per le privazioni.
Ovviamente non bisogna pensare agli esseri animali come veri e propri automi. Nei secoli anche loro sono stati soggetti a strutture sociali che hanno cambiato la morfologia neurale degli stessi. In pratica è come parlare di un uomo di 15.000 anni fa e di uno attuale. Le facoltà cognitive sono cambiate proprio in base a quella che è stata l’evoluzione ambientale (Darwin c’ha visto troppo lungo). Non è l’uomo che ha creato l’ambiente ma, viceversa, è l’esigenza di sopravvivenza che ha portato l’uomo, così come gli animali, a superare i propri limiti. Basta prendere come esempio banale l’uomo che andava a caccia con legni e pietre, l’uomo che evolvendosi ha forgiato prima armi rudimentali, poi armi metalliche, poi armi da fuoco etc… (magari tra qualche decennio andremo a caccia su internet). Allo stesso modo anche gli animali hanno evoluto le loro strutture sinaptiche fino a diventare meno automi di quanto non lo fossero un tempo. Un lupo (bisognerebbe rispolverare anche qui l’argomento neotenia) è un animale di certo meno “intelligente” di alcuni cani e questo perché i cani hanno avuto a che fare con un soggetto di gran lungo più intelligente di lui da cui hanno appreso molto tanto da condizionare la loro naturale evoluzione: l’uomo. Questo però va a scapito del naturale adattamento del cane nei confronti della natura selvaggia. E non è solo una questione di abitudine (il cane non è abituato a cacciare etc..) quanto proprio una questione fisiologico-mentale. Il lupo è una macchina (non meno dell’uomo) forgiata dalla natura per sopravvivere alle avversità che non solo l’ambiente gli mostrerà, ma che sono presenti nella sua indole, nel DNA! Un cane in genere avrà un’indole molto meno naturale del lupo. Un Alaskan Malamute, vissuto fino a circa un secolo fa in un ambiente selvaggio che gli dava però la possibilità di collaborare con l’uomo (e parliamo solo ed esclusivamente di lavoro sebbene le popolazioni Inuit adorassero questi cani per l’aiuto che gli davano), è di certo un cane a metà strada tra un animale selvatico ed uno addomesticato. Questo gli da una capacità di adattamento maggiore sia all’una che all’altra realtà, una facoltà discrezionale maggiore (hanno imparato ad interagire tanto con la natura quanto con l’uomo quanto contemporaneamente con entrambi), un eccezionale atteggiamento dignitoso (derivato dal fatto che compreso che non dovessero attaccarsi a vicenda, iniziarono ad ignorarsi) e molte altre attitudini che fanno parte solo ed esclusivamente di questa razza e non di altre.
L’etologia che venne dopo il nobel a Lorenz del 1973, ha teso sempre più a studiare le cognizioni (e qui si parla di relazioni di pensiero vere e proprie) presenti in alcune specie ma ancora dopo circa 40 anni, nessun progresso scientifico rilevante ha sostenuto il cognitivismo se non per lo studio su pochissimi esemplari (che non ne fanno quindi un assioma scientifico vero e proprio).
Nel panorama cinofilo sono presenti molti addestratori che fanno riferimento al cognitivismo e che sfruttano alcune correnti di pensiero, basate oltretutto su tesi non ancora scientificamente dimostrate (questo per quanto ne sappia un non addetto ai lavori come me, se diversamente fosse sarei lieto di venirne a conoscenza), e che sfruttano alcune argomentazioni per dimostrare le loro competenze o, peggio ancora, per estorcere consensi ad un pubblico non competente che vuole, tra le righe, sentirsi dire di avere un animale intelligente. Inoltre i metodi di addestramento dovrebbero essere diversificati, a mio avviso, in base alla razza, al soggetto, alle esigenze del padrone etc… Ovviamente tutto questo nel rispetto dell’indole che rende un soggetto speciale per quel che è e non per quel che potrà divenire o sarebbe come pretendere da un bambino medio che diventi un genio!
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Re: Comportamento
Per avere un metodo di addestramento diversificato a seconda del cane,occorrerebbe incappare in un educatore pluriformato..ossia che abbia fatto negli anni esperienza coi vari metodi e li sappia applicare di conseguenza.Qualcuno in Italia c'è,che può vantare tutto questo,ed effettivamente un educatore siffatto si rapporta ad ogni binomio uomo-cane a seconda di quello che necessitano,applicando neanche tanto un metodo nello specifico,ma una sorta di mix appropriato al caso. Ma l'approccio globale al'educazione del cane credo che sia una perla rara,adesso i campi sono per lo più a tema.Va molto "di moda",ultimamente,il cognitivismo zooantropologico di Marchesini(che non ho MAI visto lavorare con un cane,ho solo letto tante sue belle parole).Personalmente,dopo la lettura della sua "pedagogia cinofila",non è che mi resti molto, a parte qualche termine come centrifugazione(quando il cane si allontana) e centripetazione(quando si avvicina).Parole tante,conclusioni poche,almeno per un comune mortale che si appresti a leggere quest'opera(indirizzata credo più agli educatori di mestiere).
Comunque,se riflettiamo un attimo,ogni metodo è valido per addestrare un cane.Basta che il cane lo veda come un'opportunità di gioco e per far questo ci si basa anche sullo stimolo e la motivazione(che varia da soggetto a soggetto):un cane con forte predatorio,sarà stimolato da un oggetto morbido,ad esempio;a un altro basterà la pallina(stimolo cinetico);altri ancora prediligeranno il cibo(quasi tutti ).Io invece mi pongo una domanda:e se un cane non ha motivazioni??con cosa lo stimoliamo?lo lavoriamo solo con la coercizione?!!O meglio,esiste un cane senza motivazione o siamo noi che non riusciamo a trovarla?
Comunque,se riflettiamo un attimo,ogni metodo è valido per addestrare un cane.Basta che il cane lo veda come un'opportunità di gioco e per far questo ci si basa anche sullo stimolo e la motivazione(che varia da soggetto a soggetto):un cane con forte predatorio,sarà stimolato da un oggetto morbido,ad esempio;a un altro basterà la pallina(stimolo cinetico);altri ancora prediligeranno il cibo(quasi tutti ).Io invece mi pongo una domanda:e se un cane non ha motivazioni??con cosa lo stimoliamo?lo lavoriamo solo con la coercizione?!!O meglio,esiste un cane senza motivazione o siamo noi che non riusciamo a trovarla?
i love malamute
un cane senza motivazione non esiste....o meglio....senza istinto (semplicemente perchè non rifiuterà mai il biscottino!!!!)....il più delle volte, secondo me, siamo noi uomini a non comprenderlo....perciò ritengo che la maggior parte dei padroni facciano addestrare i proprio cani, per sentirsi dire che hanno un cane intelligente....per compiacersi di questo....e magari per fargli fare qualche spettacolino in piazza con qualche bambino....del tipo (fufi dai la zampa al bimbo ahahahah)....e per fare ciò, alcuni arrivano anche ad adoperare mezzi o metodi "forti!" o, come dice simo, coercitivi....idea di un neofita.... anche se ci devo ragionare ancora un pò!
per me l'importante è che il mio futuro cane sia socializzato con i suoi simili e possibilmente con l'uomo!
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sasifg- Utente Wheel Dog
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Re: Comportamento
Parlando con addestratori,ti giuro che qualche cane indifferente al cibo esiste(un alieno )sasifg ha scritto:un cane senza motivazione non esiste....o meglio....senza istinto (semplicemente perchè non rifiuterà mai il biscottino!!!!)....il più delle volte, secondo me, siamo noi uomini a non comprenderlo....perciò ritengo che la maggior parte dei padroni facciano addestrare i proprio cani, per sentirsi dire che hanno un cane intelligente....per compiacersi di questo....e magari per fargli fare qualche spettacolino in piazza con qualche bambino....del tipo (fufi dai la zampa al bimbo ahahahah)....e per fare ciò, alcuni arrivano anche ad adoperare mezzi o metodi "forti!" o, come dice simo, coercitivi....idea di un neofita.... anche se ci devo ragionare ancora un pò!
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Re: Comportamento
Penso che il cane, dal punto di vista caratteriale, assorba molto dai comportamenti del padrone o, comunque, un padrone diligente, prenderà un cane in base al suo temperamento (mi va di credere che l'estetica non sia tutto). Un cane demotivato è "figlio" di un padrone altrettanto demotivato. Poi ci saranno i cani più pigri e quelli meno ma questo è un altro discorso.simo775 ha scritto:Per avere un metodo di addestramento diversificato a seconda del cane,occorrerebbe incappare in un educatore pluriformato..ossia che abbia fatto negli anni esperienza coi vari metodi e li sappia applicare di conseguenza.Qualcuno in Italia c'è,che può vantare tutto questo,ed effettivamente un educatore siffatto si rapporta ad ogni binomio uomo-cane a seconda di quello che necessitano,applicando neanche tanto un metodo nello specifico,ma una sorta di mix appropriato al caso. Ma l'approccio globale al'educazione del cane credo che sia una perla rara,adesso i campi sono per lo più a tema.Va molto "di moda",ultimamente,il cognitivismo zooantropologico di Marchesini(che non ho MAI visto lavorare con un cane,ho solo letto tante sue belle parole).Personalmente,dopo la lettura della sua "pedagogia cinofila",non è che mi resti molto, a parte qualche termine come centrifugazione(quando il cane si allontana) e centripetazione(quando si avvicina).Parole tante,conclusioni poche,almeno per un comune mortale che si appresti a leggere quest'opera(indirizzata credo più agli educatori di mestiere).
Comunque,se riflettiamo un attimo,ogni metodo è valido per addestrare un cane.Basta che il cane lo veda come un'opportunità di gioco e per far questo ci si basa anche sullo stimolo e la motivazione(che varia da soggetto a soggetto):un cane con forte predatorio,sarà stimolato da un oggetto morbido,ad esempio;a un altro basterà la pallina(stimolo cinetico);altri ancora prediligeranno il cibo(quasi tutti ).Io invece mi pongo una domanda:e se un cane non ha motivazioni??con cosa lo stimoliamo?lo lavoriamo solo con la coercizione?!!O meglio,esiste un cane senza motivazione o siamo noi che non riusciamo a trovarla?
Ritornando all'argomento, io non sottovaluterei l'effetto di certe attività sull'indole non solo del soggetto, ma, a lungo andare, dell'intera razza. Ho già spiegato altrove (anche se non ricordo in quale post e spero che il "quizzone" ci aiuti dato che è sempre lui il promotore di certi argomenti e lo ringrazio per questo) le ragioni di questo dubbio ancestrale (mi riferisco ad alcuni appunti di Darwin) quindi, se non richiesto, non lo farò quì, ma spero vivamente che qualcuno cerchi di soddisfarmi acquietando i miei timori. Anzi... mi dilungherò un po' e le spiegherò, ho tempo 10/15 minuti per la gioia di "qualcuno"!!!
L'alaskan malamute è un cane che ha strutturato una forte indole in conseguenza al fattore determinativo ambientale. Se oggi è quel ch'è scritto sullo standard non è per caso. Utilizzandolo per attività diverse da quelle originarie, sicuramente acquisirà qualche componente caratteriale a scapito però della perdita di qualche altra. Un soggetto di un anno avrà nel suo DNA lo sledding che non sarà difficile insegnargli proprio per questo. Ma se gli insegneremo l'obbedince o l'agility, sopprimerà quell'elemento della sua indole rendendolo un fattore sempre più lontano dal suo essere. Socrate parlo di risveglio conoscitivo molti anni prima di noi (e anche quì non me ne voglia nessuno per il confronto). Il figlio di questo cane avrà sicuramente una percentuale di attitudine allo sledding inferiore rispetto a quella originaria del padre, mentre avrà acquisito una più marcata indole riguardo l'ubbidienza. A lungo andare le percentuali si capovolgeranno (di questo parlava Darwin riferendosi all'evoluzionismo) ed il malamute che vedremo avrà una scarsa attitudine all'attività per cui è stato "fabbricato" dalla natura. Inoltre altro elemento importante per conoscere l'indole del cane, è uno studio della sua pigmentazione che, anche quì ripeto, è fin troppo sottovalutata!
Ospite- Ospite
Re: Comportamento
Su questo ti dò ragione,anche se non sono genetista,credo che se cominciassimo a sottoporre qualsiasi cane ad una disciplina non congeniale alla sua razza,alla lunga questo avrebbe per forza ripercussioni sulla sua discendenza.In effetti,mi è stato più volte detto che (per lo meno in Italia) non c'è più nessuno(?) che gareggi con i malamute, e chi ha questa passione opta per la scelta dei siberian o alaskan husky.
Riguardo alla pigmentazione,aspetto delucidazioni perchè l'argomento è molto interessante,a mio avviso.
Riguardo alla pigmentazione,aspetto delucidazioni perchè l'argomento è molto interessante,a mio avviso.
Re: Comportamento
Dejavu ha scritto:Penso che il cane, dal punto di vista caratteriale, assorba molto dai comportamenti del padrone o, comunque, un padrone diligente, prenderà un cane in base al suo temperamento (mi va di credere che l'estetica non sia tutto). Un cane demotivato è "figlio" di un padrone altrettanto demotivato. Poi ci saranno i cani più pigri e quelli meno ma questo è un altro discorso.simo775 ha scritto:Per avere un metodo di addestramento diversificato a seconda del cane,occorrerebbe incappare in un educatore pluriformato..ossia che abbia fatto negli anni esperienza coi vari metodi e li sappia applicare di conseguenza.Qualcuno in Italia c'è,che può vantare tutto questo,ed effettivamente un educatore siffatto si rapporta ad ogni binomio uomo-cane a seconda di quello che necessitano,applicando neanche tanto un metodo nello specifico,ma una sorta di mix appropriato al caso. Ma l'approccio globale al'educazione del cane credo che sia una perla rara,adesso i campi sono per lo più a tema.Va molto "di moda",ultimamente,il cognitivismo zooantropologico di Marchesini(che non ho MAI visto lavorare con un cane,ho solo letto tante sue belle parole).Personalmente,dopo la lettura della sua "pedagogia cinofila",non è che mi resti molto, a parte qualche termine come centrifugazione(quando il cane si allontana) e centripetazione(quando si avvicina).Parole tante,conclusioni poche,almeno per un comune mortale che si appresti a leggere quest'opera(indirizzata credo più agli educatori di mestiere).
Comunque,se riflettiamo un attimo,ogni metodo è valido per addestrare un cane.Basta che il cane lo veda come un'opportunità di gioco e per far questo ci si basa anche sullo stimolo e la motivazione(che varia da soggetto a soggetto):un cane con forte predatorio,sarà stimolato da un oggetto morbido,ad esempio;a un altro basterà la pallina(stimolo cinetico);altri ancora prediligeranno il cibo(quasi tutti ).Io invece mi pongo una domanda:e se un cane non ha motivazioni??con cosa lo stimoliamo?lo lavoriamo solo con la coercizione?!!O meglio,esiste un cane senza motivazione o siamo noi che non riusciamo a trovarla?
Ritornando all'argomento, io non sottovaluterei l'effetto di certe attività sull'indole non solo del soggetto, ma, a lungo andare, dell'intera razza. Ho già spiegato altrove (anche se non ricordo in quale post e spero che il "quizzone" ci aiuti dato che è sempre lui il promotore di certi argomenti e lo ringrazio per questo) le ragioni di questo dubbio ancestrale (mi riferisco ad alcuni appunti di Darwin) quindi, se non richiesto, non lo farò quì, ma spero vivamente che qualcuno cerchi di soddisfarmi acquietando i miei timori. Anzi... mi dilungherò un po' e le spiegherò, ho tempo 10/15 minuti per la gioia di "qualcuno"!!!
L'alaskan malamute è un cane che ha strutturato una forte indole in conseguenza al fattore determinativo ambientale. Se oggi è quel ch'è scritto sullo standard non è per caso. Utilizzandolo per attività diverse da quelle originarie, sicuramente acquisirà qualche componente caratteriale a scapito però della perdita di qualche altra. Un soggetto di un anno avrà nel suo DNA lo sledding che non sarà difficile insegnargli proprio per questo. Ma se gli insegneremo l'obbedince o l'agility, sopprimerà quell'elemento della sua indole rendendolo un fattore sempre più lontano dal suo essere. Socrate parlo di risveglio conoscitivo molti anni prima di noi (e anche quì non me ne voglia nessuno per il confronto). Il figlio di questo cane avrà sicuramente una percentuale di attitudine allo sledding inferiore rispetto a quella originaria del padre, mentre avrà acquisito una più marcata indole riguardo l'ubbidienza. A lungo andare le percentuali si capovolgeranno (di questo parlava Darwin riferendosi all'evoluzionismo) ed il malamute che vedremo avrà una scarsa attitudine all'attività per cui è stato "fabbricato" dalla natura. Inoltre altro elemento importante per conoscere l'indole del cane, è uno studio della sua pigmentazione che, anche quì ripeto, è fin troppo sottovalutata!
ahah ti accontento subito deja..... ne hai "accennato" nel post intitolato sviluppo morfo-caratteriale....tra lorenz e coppinger ! (se non ricordo male)
mi trovi totalmente d'accordo con quest'ultimo pensiero!
non vorrei cadere nella banalità, ma io credo molto anche nell'influenza dell'ambiente anche sul carattere....e penso che questo si possa dire anche per gli uomini....non è un caso la differenza che da sempre ha contraddistinto le varie civiltà.....pensiamo alla civiltà mediterranea contrapposta a quelle nordiche....lo stesso tacito 2000 anni fa affermava che il carattere rozzo della civiltà germanica fosse causato, in parte, anche dal clima ostile dei loro territori....a differenza del clima mediterraneo più temperato di cui godevano i romani....infatti i germani erano un popolo rozzo, avvezzo a risse e faide....ed invece i romani avevano avevano un modo diverso di disciplinare i propri rapporti!....certamente non attraverso le faide....che furono introdotte in italia dai longobardi....
sasifg- Utente Wheel Dog
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Re: Comportamento
sasifg ha scritto:
per me l'importante è che il mio futuro cane sia socializzato con i suoi simili e possibilmente con l'uomo!
La fase di socializzazione inizia fin da cucciolino, i primi giorni di vita, quando ancora ha gli occhietti e le orecchiette chiusi, il contatto con la mamma è fondamentale, come essenziale il poppare poichèl'utilizzo della bocca come senso di conoscenza del mondo è un elemento che gli rimarrà a vita. Il mondo di socializzazione del cucciolo si allargherà poi ai fratellinicon i primi giochi, baruffe etc...; oltre a ciò è importante la conscenza del mondo al di fuori del suo piccolo branchetto perciò è beneche il cucciolo conosca più rumori possibili ed abbia contatti con le persone,non solo persone facenti parte la sua famiglia ma anche estranei. Quando il cucciolo entrerà nella sua nuova casa si aprirà per lui un mondo ancora nuovo e andrà alla scoperta degli ambienti che lo circondano, interni ed esterni. Inizianocosì le passeggiate, l'andare per strada, conoscere l'auto, conoscere altri 4 zampe piuttosto che bambini e adulti nuovi. La socializzazione fondamentalmente dura tutta la vita del tato poichè tutto ciò cheè nuovo va a formare un suo bagaglio di esperienze.
Ritengo comunque che il comportamento di ogni tato dia, a pari input, delle riposte non uguali ma simili con tempistiche differenti in quanto dipendenti dal carattere del tatone stesso.
Per quanto riguarda l'indole del malamute io trovo che sia un cane polivalente dove conta dargli stimoli di impegno mentale e fisico di qualsiasi genere tenendo ovvimente conto della sua fisicità, è naturale che in agility non si esprimerà mai come un border; oltre alla fisicità il malamute è un grande pensatore ed è anche molto determinato, rimane sempre un cane "conduttore", perciò oltre al carattere è anche molto importate il feeling che si instaura tra noi e loro.
Re: Comportamento
Paty ha scritto:sasifg ha scritto:
per me l'importante è che il mio futuro cane sia socializzato con i suoi simili e possibilmente con l'uomo!
La fase di socializzazione inizia fin da cucciolino, i primi giorni di vita, quando ancora ha gli occhietti e le orecchiette chiusi, il contatto con la mamma è fondamentale, come essenziale il poppare poichèl'utilizzo della bocca come senso di conoscenza del mondo è un elemento che gli rimarrà a vita. Il mondo di socializzazione del cucciolo si allargherà poi ai fratellinicon i primi giochi, baruffe etc...; oltre a ciò è importante la conscenza del mondo al di fuori del suo piccolo branchetto perciò è beneche il cucciolo conosca più rumori possibili ed abbia contatti con le persone,non solo persone facenti parte la sua famiglia ma anche estranei. Quando il cucciolo entrerà nella sua nuova casa si aprirà per lui un mondo ancora nuovo e andrà alla scoperta degli ambienti che lo circondano, interni ed esterni. Inizianocosì le passeggiate, l'andare per strada, conoscere l'auto, conoscere altri 4 zampe piuttosto che bambini e adulti nuovi. La socializzazione fondamentalmente dura tutta la vita del tato poichè tutto ciò cheè nuovo va a formare un suo bagaglio di esperienze.
Ritengo comunque che il comportamento di ogni tato dia, a pari input, delle riposte non uguali ma simili con tempistiche differenti in quanto dipendenti dal carattere del tatone stesso.
Per quanto riguarda l'indole del malamute io trovo che sia un cane polivalente dove conta dargli stimoli di impegno mentale e fisico di qualsiasi genere tenendo ovvimente conto della sua fisicità, è naturale che in agility non si esprimerà mai come un border; oltre alla fisicità il malamute è un grande pensatore ed è anche molto determinato, rimane sempre un cane "conduttore", perciò oltre al carattere è anche molto importate il feeling che si instaura tra noi e loro.
paty, ti ringrazio tanto per avermi spiegato il metodo con cui si rende socializzato un mal poi di passeggiatine ne farà tantissime, considerando che devo camminare ascolto tanta musica, quindi si abituerà anche ai rumori....giro parecchio nella macchina....conoscerà altri ambienti....anche se, come ogni cosa, è facile a dirsi ma sarà difficile a farsi....non so quanto aspetterò per il mio tato, certamente non perderò tempo e farò in modo di farmi trovare il più preparato possibile, in modo tale da essergli d'aiuto in ogni situazione! per quanto riguarda la seconda parte del commento, non posso far altro che apprendere
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Re: Comportamento
Il malamute non è un cane da gara ma da lavoro ed è questo il motivo che spinge i "corridori" a scegliere siberiani o braccoidi! I ciukci e i mahlemute li utilizzavano per scopi diversi ed è lì la chiave di volta! Il siberiano nasce per carichi leggeri ed è per questo che la sua struttura permette un movimento più "snello", più veloce... l'alaskan malamute, invece, nasce come cane per carichi pesanti quindi ha decisamente più resistenza e forza ma è meno veloce e scattante. Anche caratterialmente, imbragati, il siberiano è molto più adrenalinico del malamute, e questo lo porta ad essere molto più energico. Oggi si fa tutto per vincere e chi vuole vincere non ha bisogno di un alskan malamute di certo!
Per quanto riguarda la depigmentazione devo scansionare un po' di pagine e le pubblico (non ora). Comunque è uno studio effettuato sui Pastore Tedesco in una comparazione con il pastore tedesco DDR. Più tardi lo studio fu applicato ad altre razze canine e sembrò sortire gli stessi effetti. In sintesi una pigmentazione più definita, con non molte sfumature, ed un colore più scuro (ma l'elemento essenziale è proprio la definizione più che il colore in se che cambia da razza in razza), è sintomo di un cane caratterialmente più forte (e per forza non si fa riferimento all'aggressività) e viceversa. Nella nostra raza non è semplice incappare in soggetti con una forte depigmentazione e sfumature che passano dal grigio per arrivare al bianco. Secondo la teoria un discorso è un cane bianco, altro discorso è un cane grigio che sfuma moderatamente verso il bianco. Su queste basi, poi, si può argomentare parecchio facendo confronti con i cani che conosciamo. Personalmente ho fatto caso molto spesso alla pigmentazione dei cani e a dire il vero ho riscontrato che tale teoria sembra realmente applicabile. Comunque invierò o posterò i documenti appena possibile
Per quanto riguarda la depigmentazione devo scansionare un po' di pagine e le pubblico (non ora). Comunque è uno studio effettuato sui Pastore Tedesco in una comparazione con il pastore tedesco DDR. Più tardi lo studio fu applicato ad altre razze canine e sembrò sortire gli stessi effetti. In sintesi una pigmentazione più definita, con non molte sfumature, ed un colore più scuro (ma l'elemento essenziale è proprio la definizione più che il colore in se che cambia da razza in razza), è sintomo di un cane caratterialmente più forte (e per forza non si fa riferimento all'aggressività) e viceversa. Nella nostra raza non è semplice incappare in soggetti con una forte depigmentazione e sfumature che passano dal grigio per arrivare al bianco. Secondo la teoria un discorso è un cane bianco, altro discorso è un cane grigio che sfuma moderatamente verso il bianco. Su queste basi, poi, si può argomentare parecchio facendo confronti con i cani che conosciamo. Personalmente ho fatto caso molto spesso alla pigmentazione dei cani e a dire il vero ho riscontrato che tale teoria sembra realmente applicabile. Comunque invierò o posterò i documenti appena possibile
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Re: Comportamento
mi ero iscritta in questo forum molto tempo fa con la speranza di comperarmi un malamute, ma ho capito una cosa molto importante, che prima della scelta di un cane devo studiarmi per bene la razza...in questo tempo che non mi sono connessa ho visto un serio miglioramento in questo forum, anche grazie a persone come dejavu che con i suoi post mi ha fatto capire tante cose su questa razza che ahimè non ne ero a conoscenza. ho letto che sei abbastanza giovane, studi per diventare veterinario? perchè hai molta passione per questa razza...e soprattutto ti soffermi sui dettagli cosa che non tutti purtroppo fanno su questo sito...non dovremmo solamente postare "che carino ecc..." ma dovremmo parlare di più sulla razza e sul comportamento del cane, sulle linee di sangue ecc...purtoppo anche io mi sono fatta trascinare dalla massa postando post banali, anche per capire il forum, ma credo che per il bene di tutti i propri post dovrebbero essere più costruttivi, anche per persone come me che non hanno un malamute...
mi auguro di leggere ancora i tuoi post dejavu, complimenti di cuore sei veramente bravo
mi auguro di leggere ancora i tuoi post dejavu, complimenti di cuore sei veramente bravo
andromeda- Utente Team Dog
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Re: Comportamento
andromeda ha scritto:mi ero iscritta in questo forum molto tempo fa con la speranza di comperarmi un malamute, ma ho capito una cosa molto importante, che prima della scelta di un cane devo studiarmi per bene la razza...in questo tempo che non mi sono connessa ho visto un serio miglioramento in questo forum, anche grazie a persone come dejavu che con i suoi post mi ha fatto capire tante cose su questa razza che ahimè non ne ero a conoscenza. ho letto che sei abbastanza giovane, studi per diventare veterinario? perchè hai molta passione per questa razza...e soprattutto ti soffermi sui dettagli cosa che non tutti purtroppo fanno su questo sito...non dovremmo solamente postare "che carino ecc..." ma dovremmo parlare di più sulla razza e sul comportamento del cane, sulle linee di sangue ecc...purtoppo anche io mi sono fatta trascinare dalla massa postando post banali, anche per capire il forum, ma credo che per il bene di tutti i propri post dovrebbero essere più costruttivi, anche per persone come me che non hanno un malamute...
mi auguro di leggere ancora i tuoi post dejavu, complimenti di cuore sei veramente bravo
non è l'unico esperto qui dentro anche se è una delle punte di diamante, ma hai detto una cosa verissima! ciao e benvenuta in questa gabbia di matti !!!!!!!!
sasifg- Utente Wheel Dog
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i love malamute
anzi non nascondo che ormai era qualche giorno che aspettavo qualche suo interessantissimo, e concedetemi di dire "provocatorio" post!!!!!!
sasifg- Utente Wheel Dog
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Re: Comportamento
non credo che sia un provocatore, ma credo che lui alla fine voglia solamente farci capire (per persone come me inesperte), determinate cose...lui riesce a soffermarsi su cose che altre persone non ritengono importanti..
ma non trovo giusto tutto questo "arrampicarsi sugli specchi" di certi utenti...se non le sai determinate cose, apprezza chi le sa...tutto qui
ma non trovo giusto tutto questo "arrampicarsi sugli specchi" di certi utenti...se non le sai determinate cose, apprezza chi le sa...tutto qui
andromeda- Utente Team Dog
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Re: Comportamento
andromeda ha scritto:ma credo che lui alla fine voglia solamente farci capire (per persone come me inesperte), determinate cose...lui riesce a soffermarsi su cose che altre persone non ritengono importanti..
tieni ragione
sasifg- Utente Wheel Dog
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Re: Comportamento
sasifg ha scritto:andromeda ha scritto:ma credo che lui alla fine voglia solamente farci capire (per persone come me inesperte), determinate cose...lui riesce a soffermarsi su cose che altre persone non ritengono importanti..
tieni ragione
al mio paese la ragione si da ai fessi
scherzi a parte sono 2 ore che leggo questo forum e non sono nemmeno a metà dei post, e la maggior parte di questi post sono inutili, a sto punto preferisco un'utente come lui che nel bene o nel male mi spiega le cose...
p.s. il moderatore dovrebbe cancellare certi post inutili.
andromeda- Utente Team Dog
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Re: Comportamento
andromeda ha scritto:sasifg ha scritto:andromeda ha scritto:ma credo che lui alla fine voglia solamente farci capire (per persone come me inesperte), determinate cose...lui riesce a soffermarsi su cose che altre persone non ritengono importanti..
tieni ragione
al mio paese la ragione si da ai fessi
scherzi a parte sono 2 ore che leggo questo forum e non sono nemmeno a metà dei post, e la maggior parte di questi post sono inutili, a sto punto preferisco un'utente come lui che nel bene o nel male mi spiega le cose...
p.s. il moderatore dovrebbe cancellare certi post inutili.
si, però mo il consiglio che voglio darti è uno: non roviniamo il post di deja, dal quale possiamo cogliere tanti vantaggi....se vuoi farti artefice di una riforma del forum, cerca di creare un topic in cui dici tutto ciò che non ti piace, altrimenti gli altri utenti risponderanno a te piuttosto che a dejavu....e noi non avremo alcun vantaggio! e si perde così il tema interessantissimo del post.... apri un topic e scrivi questo questo questo e questo a me non piace....e vedi se qualche moderatore potrebbe aiutarti nel tuo intento....
ps. ho notato che ci sono 2 mod, ma io ho visto scrivere qui solo peppe! rivolgiti a lui....
sasifg- Utente Wheel Dog
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Re: Comportamento
Paty ha scritto:sasifg ha scritto:
per me l'importante è che il mio futuro cane sia socializzato con i suoi simili e possibilmente con l'uomo!
La fase di socializzazione inizia fin da cucciolino, i primi giorni di vita, quando ancora ha gli occhietti e le orecchiette chiusi, il contatto con la mamma è fondamentale, come essenziale il poppare poichèl'utilizzo della bocca come senso di conoscenza del mondo è un elemento che gli rimarrà a vita. Il mondo di socializzazione del cucciolo si allargherà poi ai fratellinicon i primi giochi, baruffe etc...; oltre a ciò è importante la conscenza del mondo al di fuori del suo piccolo branchetto perciò è beneche il cucciolo conosca più rumori possibili ed abbia contatti con le persone,non solo persone facenti parte la sua famiglia ma anche estranei. Quando il cucciolo entrerà nella sua nuova casa si aprirà per lui un mondo ancora nuovo e andrà alla scoperta degli ambienti che lo circondano, interni ed esterni. Inizianocosì le passeggiate, l'andare per strada, conoscere l'auto, conoscere altri 4 zampe piuttosto che bambini e adulti nuovi. La socializzazione fondamentalmente dura tutta la vita del tato poichè tutto ciò cheè nuovo va a formare un suo bagaglio di esperienze.
Ritengo comunque che il comportamento di ogni tato dia, a pari input, delle riposte non uguali ma simili con tempistiche differenti in quanto dipendenti dal carattere del tatone stesso.
Per quanto riguarda l'indole del malamute io trovo che sia un cane polivalente dove conta dargli stimoli di impegno mentale e fisico di qualsiasi genere tenendo ovvimente conto della sua fisicità, è naturale che in agility non si esprimerà mai come un border; oltre alla fisicità il malamute è un grande pensatore ed è anche molto determinato, rimane sempre un cane "conduttore", perciò oltre al carattere è anche molto importate il feeling che si instaura tra noi e loro.
La socializzazione è un discorso...le caratteristiche caratteriali sono un altro discorso. 10 cuccioli di 10 razze diverse possono essere avviati tutti insiemead una socializzazione identica ma tutti e 10 svilupperano nella loro crescita delle propensioni naturali tipiche della loro razza. ...che il malamute sia un cane polivalente non credo sia un'affermazione corretta...il fatto che in agility non si esprima come un border collie ne è proprio la dimostrazione se mai esistono cani polivalenti sotto il profilo caratteriale questi sono i pastori tedeschi, labrador, border collie, golden retriever...cani con molteplici attidudini a varie attività e dunque polivalenti...ciò non significa che i nostri malamute siano cani inferiori ma hanno specificità in altri campi e con un carattere molto meno "influenzabile"...il feeling che si instaura con il proprio compagno a due zampe non è fondamentale solo nel malamute ma in qualsasi razza canina e ciò per esaltarne il carattere del cane e le caratteristiche della razza...
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Re: Comportamento
il comportamento dei malamute può variare anche dalla linea di sangue=?
andromeda- Utente Team Dog
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Re: Comportamento
Ho evitato il commento sperando lo facesse qualcun altro... meno male o dicono che son sempre io! Comunque concordo pienamente con Simone&FenixSimone&Fenix ha scritto:Paty ha scritto:sasifg ha scritto:
per me l'importante è che il mio futuro cane sia socializzato con i suoi simili e possibilmente con l'uomo!
La fase di socializzazione inizia fin da cucciolino, i primi giorni di vita, quando ancora ha gli occhietti e le orecchiette chiusi, il contatto con la mamma è fondamentale, come essenziale il poppare poichèl'utilizzo della bocca come senso di conoscenza del mondo è un elemento che gli rimarrà a vita. Il mondo di socializzazione del cucciolo si allargherà poi ai fratellinicon i primi giochi, baruffe etc...; oltre a ciò è importante la conscenza del mondo al di fuori del suo piccolo branchetto perciò è beneche il cucciolo conosca più rumori possibili ed abbia contatti con le persone,non solo persone facenti parte la sua famiglia ma anche estranei. Quando il cucciolo entrerà nella sua nuova casa si aprirà per lui un mondo ancora nuovo e andrà alla scoperta degli ambienti che lo circondano, interni ed esterni. Inizianocosì le passeggiate, l'andare per strada, conoscere l'auto, conoscere altri 4 zampe piuttosto che bambini e adulti nuovi. La socializzazione fondamentalmente dura tutta la vita del tato poichè tutto ciò cheè nuovo va a formare un suo bagaglio di esperienze.
Ritengo comunque che il comportamento di ogni tato dia, a pari input, delle riposte non uguali ma simili con tempistiche differenti in quanto dipendenti dal carattere del tatone stesso.
Per quanto riguarda l'indole del malamute io trovo che sia un cane polivalente dove conta dargli stimoli di impegno mentale e fisico di qualsiasi genere tenendo ovvimente conto della sua fisicità, è naturale che in agility non si esprimerà mai come un border; oltre alla fisicità il malamute è un grande pensatore ed è anche molto determinato, rimane sempre un cane "conduttore", perciò oltre al carattere è anche molto importate il feeling che si instaura tra noi e loro.
La socializzazione è un discorso...le caratteristiche caratteriali sono un altro discorso. 10 cuccioli di 10 razze diverse possono essere avviati tutti insiemead una socializzazione identica ma tutti e 10 svilupperano nella loro crescita delle propensioni naturali tipiche della loro razza. ...che il malamute sia un cane polivalente non credo sia un'affermazione corretta...il fatto che in agility non si esprima come un border collie ne è proprio la dimostrazione se mai esistono cani polivalenti sotto il profilo caratteriale questi sono i pastori tedeschi, labrador, border collie, golden retriever...cani con molteplici attidudini a varie attività e dunque polivalenti...ciò non significa che i nostri malamute siano cani inferiori ma hanno specificità in altri campi e con un carattere molto meno "influenzabile"...il feeling che si instaura con il proprio compagno a due zampe non è fondamentale solo nel malamute ma in qualsasi razza canina e ciò per esaltarne il carattere del cane e le caratteristiche della razza...
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Re: Comportamento
Anch'io quoto Antonio! Mi piace il fatto che il malamute sia poco influenzabile,pperchè quando riusciamo a fare qualcosa con lui è perchè vuole farlo,non perchè ci è costretto Quello che personalmente amo dei miei cani è il fatto che non debbano per forza compiacermi!
Re: Comportamento
simo775 ha scritto:Anch'io quoto Antonio! Mi piace il fatto che il malamute sia poco influenzabile,pperchè quando riusciamo a fare qualcosa con lui è perchè vuole farlo,non perchè ci è costretto Quello che personalmente amo dei miei cani è il fatto che non debbano per forza compiacermi!
allora al caso tuo avrebbe fatto comodo un bel gatto
sasifg- Utente Wheel Dog
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Re: Comportamento
Dejavu ha scritto:Ho evitato il commento sperando lo facesse qualcun altro... meno male o dicono che son sempre io! Comunque concordo pienamente con Simone&FenixSimone&Fenix ha scritto:Paty ha scritto:sasifg ha scritto:
per me l'importante è che il mio futuro cane sia socializzato con i suoi simili e possibilmente con l'uomo!
La fase di socializzazione inizia fin da cucciolino, i primi giorni di vita, quando ancora ha gli occhietti e le orecchiette chiusi, il contatto con la mamma è fondamentale, come essenziale il poppare poichèl'utilizzo della bocca come senso di conoscenza del mondo è un elemento che gli rimarrà a vita. Il mondo di socializzazione del cucciolo si allargherà poi ai fratellinicon i primi giochi, baruffe etc...; oltre a ciò è importante la conscenza del mondo al di fuori del suo piccolo branchetto perciò è beneche il cucciolo conosca più rumori possibili ed abbia contatti con le persone,non solo persone facenti parte la sua famiglia ma anche estranei. Quando il cucciolo entrerà nella sua nuova casa si aprirà per lui un mondo ancora nuovo e andrà alla scoperta degli ambienti che lo circondano, interni ed esterni. Inizianocosì le passeggiate, l'andare per strada, conoscere l'auto, conoscere altri 4 zampe piuttosto che bambini e adulti nuovi. La socializzazione fondamentalmente dura tutta la vita del tato poichè tutto ciò cheè nuovo va a formare un suo bagaglio di esperienze.
Ritengo comunque che il comportamento di ogni tato dia, a pari input, delle riposte non uguali ma simili con tempistiche differenti in quanto dipendenti dal carattere del tatone stesso.
Per quanto riguarda l'indole del malamute io trovo che sia un cane polivalente dove conta dargli stimoli di impegno mentale e fisico di qualsiasi genere tenendo ovvimente conto della sua fisicità, è naturale che in agility non si esprimerà mai come un border; oltre alla fisicità il malamute è un grande pensatore ed è anche molto determinato, rimane sempre un cane "conduttore", perciò oltre al carattere è anche molto importate il feeling che si instaura tra noi e loro.
La socializzazione è un discorso...le caratteristiche caratteriali sono un altro discorso. 10 cuccioli di 10 razze diverse possono essere avviati tutti insiemead una socializzazione identica ma tutti e 10 svilupperano nella loro crescita delle propensioni naturali tipiche della loro razza. ...che il malamute sia un cane polivalente non credo sia un'affermazione corretta...il fatto che in agility non si esprima come un border collie ne è proprio la dimostrazione se mai esistono cani polivalenti sotto il profilo caratteriale questi sono i pastori tedeschi, labrador, border collie, golden retriever...cani con molteplici attidudini a varie attività e dunque polivalenti...ciò non significa che i nostri malamute siano cani inferiori ma hanno specificità in altri campi e con un carattere molto meno "influenzabile"...il feeling che si instaura con il proprio compagno a due zampe non è fondamentale solo nel malamute ma in qualsasi razza canina e ciò per esaltarne il carattere del cane e le caratteristiche della razza...
io però parlavo di socializzazione....cioè a me basta che il cane abbia comportamenti tranquilli con i suoi simili e con gli uomini....poi è naturale che il malamute non sarà mai come un pastore tedesco....
dove sto sbagliando????
sasifg- Utente Wheel Dog
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Re: Comportamento
andromeda ha scritto:il comportamento dei malamute può variare anche dalla linea di sangue=?
Spesso si.
Roberta- Utente Lead Dog
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Re: Comportamento
sasifg ha scritto:simo775 ha scritto:Anch'io quoto Antonio! Mi piace il fatto che il malamute sia poco influenzabile,pperchè quando riusciamo a fare qualcosa con lui è perchè vuole farlo,non perchè ci è costretto Quello che personalmente amo dei miei cani è il fatto che non debbano per forza compiacermi!
allora al caso tuo avrebbe fatto comodo un bel gatto
ma nooo,i gatti sono adorabili opportunisti!
poi ce lo vedi un gatto imbragato?!
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