Che rabbia
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Che rabbia
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BOLZANO, 6 AGOSTO - Una mucca è l’ultimo animale
rimasto vittima della rabbia silvestre nel Comelico in provincia
di Belluno. Presumibilmente era stata azzannata da una volpe
infetta. «Il nuovo caso conferma l’importanza del pacchetto di
misure varate in Alto Adige per prevenire la rabbia»,
sottolinea l’assessore altoatesino Hans Berger. Grazie alla
capillare vaccinazione degli animali nei Comuni di confine un
caso simile è da escludersi in provincia di Bolzano.
Il capo di bestiame vittima dell’infezione dopo l’attacco
della volpe è un bovino di razza highland scozzese che si
trovava al pascolo nel Comelico superiore. La conferma delle
conseguenze della rabbia silvestre sono giunte dalle analisi
dell’Istituto zooprofilattico. Alla luce di quanto accaduto
l’assessore Hans Berger ricorda l’importanza delle misure di
prevenzione e di lotta al propagarsi della malattia adottate per
tempo dalla Provincia di Bolzano.
«La campagna di vaccinazione sul territorio si è rivelata
essenziale, un caso come quello di Belluno, data la situazione
attuale, in Alto Adige non potrebbe verificarsi.» Tutti gli
animali da reddito che vivono nelle zone di confine, infatti,
sono stati sottoposti a vaccinazione con oltre 50mila dosi. «Un
impegno organizzativo e finanziario notevole che però ha dato i
suoi frutti», conferma Berger.
Da metà giugno resta stabile la situazione della malattia
sul fronte altoatesino. «Siamo ancora fermi alle cinque volpi
morte, quattro in Badia e una a Dobbiaco, altri casi non si sono
verificati», conclude l’assessore Berger.
BOLZANO, 6 AGOSTO - Una mucca è l’ultimo animale
rimasto vittima della rabbia silvestre nel Comelico in provincia
di Belluno. Presumibilmente era stata azzannata da una volpe
infetta. «Il nuovo caso conferma l’importanza del pacchetto di
misure varate in Alto Adige per prevenire la rabbia»,
sottolinea l’assessore altoatesino Hans Berger. Grazie alla
capillare vaccinazione degli animali nei Comuni di confine un
caso simile è da escludersi in provincia di Bolzano.
Il capo di bestiame vittima dell’infezione dopo l’attacco
della volpe è un bovino di razza highland scozzese che si
trovava al pascolo nel Comelico superiore. La conferma delle
conseguenze della rabbia silvestre sono giunte dalle analisi
dell’Istituto zooprofilattico. Alla luce di quanto accaduto
l’assessore Hans Berger ricorda l’importanza delle misure di
prevenzione e di lotta al propagarsi della malattia adottate per
tempo dalla Provincia di Bolzano.
«La campagna di vaccinazione sul territorio si è rivelata
essenziale, un caso come quello di Belluno, data la situazione
attuale, in Alto Adige non potrebbe verificarsi.» Tutti gli
animali da reddito che vivono nelle zone di confine, infatti,
sono stati sottoposti a vaccinazione con oltre 50mila dosi. «Un
impegno organizzativo e finanziario notevole che però ha dato i
suoi frutti», conferma Berger.
Da metà giugno resta stabile la situazione della malattia
sul fronte altoatesino. «Siamo ancora fermi alle cinque volpi
morte, quattro in Badia e una a Dobbiaco, altri casi non si sono
verificati», conclude l’assessore Berger.
Alberto64- Utente Team Dog
- Numero di messaggi : 51
Località : Verona
Data d'iscrizione : 03.01.10
Re: Che rabbia
Insisto ancora, il problema non è la rabbia, il problema è non fare il vaccino, aprofitto del tuo post per sensibilizzare ancora molti "ignoranti", e so che ce ne sono, oltre alle false dichiarazioni nei libretti, esistono pure questi di far funzionare la testolina e fare i vaccino per la rabbia!!!
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