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I cani da slitta: EXPO' E LAVORO ?

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Messaggio  Roberta Dom 27 Ott - 22:32

Non so chi di voi parteciperà alla monografica, ma questo credo sia da non perdere.

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Messaggio  Paty Lun 28 Ott - 7:11

Verissimo, credo sarà davvero interessante, peccato per la data che per me non è agevole !!!!
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Messaggio  noelex Mar 10 Dic - 17:20

Qualcuno è andato??? Un riassuntino?  Very Happy Giusto per capire gli argomenti che sono stati trattati...
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Messaggio  Roberta Mar 10 Dic - 22:35

Presente.
posso solo dire che ogni singola parola uscita dalla bocca del Giudice Franco Mannato, dovrebbe essere un Vangelo da tenere sul comodino e rileggere tutte le sere per i possessori e soprattutto allevatori.
Diciamo che l'intervento era mirato a far capire come un cane che lavora, sia inevitabilmente migliore di uno che non lo fa. Anche e soprattutto in show.
Ci ha raccontato e fatto vedere con varie slide, che in Francia c'è la classe lavoro e non è raro (anzi il contrario) vedere che i BOS o i BIS li facciano cani provenienti dalla classe lavoro.
Poi ci ha spiegato come funzionano le gare, e non stò lì a dilungarmi su dati numerici e percentuali, vi dico solo che per i malamutes, oltre il kilometraggio ci sono 7kg di carico ogni soggetto.
Anche il dibattito è stato piuttosto energico più che altro sulle questioni tecniche relative all'adeguamento dell'enci a simili regolamenti in futuro.
La giudice Americana invece la sintetizzo in una risposta che ha dato: gli è stato chiesto se il cane da slitta (siberian in quel caso ma vale per tutti) è un galoppatore, un trottatore o un galoppatore veloce e lei con candore disarmante ha risposto: Tutti e tre! E ha sottolineato che deve adeguarsi a qualsiasi tipo di terreno.
L'unico rammarico che il giorno dopo il giudice ha avuto la possibilità di giudicare solo 18 malamutes e praticamente solo di un tipo (a parte qualche sfumatura...). Avrebbe meritato avere di fronte molte più cani e tipologie. Vi dico solo che i siberians erano 84.
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Messaggio  noelex Mer 11 Dic - 13:55

Grazie Roberta!
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Messaggio  Gambero Mer 11 Dic - 22:23

Le prove di lavoro si svolgono al traino delle slitte o anche bikejoring? e in cosa consistono? quanti km si devono percorrere?

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Messaggio  Tomc Gio 12 Dic - 0:33

[quote="Roberta"]
Poi ci ha spiegato come funzionano le gare, e non stò lì a dilungarmi su dati numerici e percentuali, vi dico solo che per i malamutes, oltre il kilometraggio ci sono 7kg di carico ogni soggetto.
Anche il dibattito è stato piuttosto energico più che altro sulle questioni tecniche relative all'adeguamento dell'enci a simili regolamenti in futuro.


7 chili di carico mi sembrano pochini per un malamute;  consideriamo che in gara una muta di alaskan husky di 12 cani tira un carico di 100 kg alla media oraria di 30 km/h circa. La muta più veloce finisce l’Iditarod in 8 gg e qualche ora. All’ultima edizione non sono a conoscenza  se il record è stato ulteriormente abbassato o se il limite attualmente raggiunto può essere superato senza fare ricorso al doping. Per il trasporto pesante penso che i 7 chili possano essere molti di più.  Ipotizzare una muta di 14 malamute per tirare un carico di 100 kg mi sembra troppo. A complicare le cose, da un punto di vista di un regolamento condiviso da tutti, c’è il limite del kilometraggio e il vincolo della temperatura ambientale. Quest’ultima condiziona il kilometraggio ai fini di una prova  valida. I 40 chili di un malamute possono andare  benissimo per i venti e i ghiacci dell’artico, per stare diversi giorni senza mangiare carne di foca; possono risultare eccessivi per lavorare in maniera spinta sulle montagne nostrane. Certo, i regolamenti non sono eterni ma si possono modificare e adattare.

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Messaggio  Tomc Gio 12 Dic - 1:06

Roberta ha scritto:
La giudice Americana invece la sintetizzo in una risposta che ha dato: gli è stato chiesto se il cane da slitta (siberian in quel caso ma vale per tutti) è un galoppatore, un trottatore o un galoppatore veloce e lei con candore disarmante ha risposto: Tutti e tre! E ha sottolineato che deve adeguarsi a qualsiasi tipo di terreno.
L'unico rammarico che il giorno dopo il giudice ha avuto la possibilità di giudicare solo 18 malamutes e praticamente solo di un tipo (a parte qualche sfumatura...). Avrebbe meritato avere di fronte molte più cani e tipologie. Vi dico solo che i siberians erano 84.


Sull’affermazione della giudice americana non sono tanto d’accordo e spiego i motivi. Tutti i cani, dal basset hound all’alano, che siano a gamba corta (  tipo bassotto o tipo briquet  ),  a gamba lunga (  tipo mediolineo ),  a schiena corta ( tipo basenji ) o schiena lunga ( tipo retriever )  usano tutte le andature che sono disponibili in natura ai quadrupedi ( escluso l’ambio per alcune razze, che non è sempre naturale) . Dal basset all’alano, tutti i cani possono  trottare, galoppare lento o galoppare veloce.  Ogni razza usa tutte le andature  ma solo in quella più confacente alla propria struttura darà un rendimento superiore, a motivo della individuale costruzione. Essere portato per una andatura dipende dalla relativa costruzione ma allo stesso tempo  pregiudica la capacità di essere altrettanto efficiente nelle altre. Lo sviluppo di un’andatura va a detrimento di un’altra. Inoltre un cane capace di lavorare su ogni tipo di terreno e con ogni andatura deve ancora nascere.  In piano ci vuole una costruzione, in pendenza un’altra. Su terreno aspro ci vuole una costruzione, su terreno morbido un’altra. Per un tipo di preda ci vuole una costruzione. Per un altro tipo di preda un’altra costruzione. Col clima rigido una costruzione.  Col clima caldo un’altra costruzione. E così via. La stessa selezione impressa dall’uomo è sempre stata più finalizzata e orientata verso la specializzazione e l’incompatibilità dei compiti piuttosto che verso la poliedricità del singolo individuo.
Per rimanere nell’ambito del cane da slitta mi sento di dire che la Siberia e l’Alaska, pur simili nel clima, non possono avere lo stesso tipo di ghiaccio. La sconfinata Alaska ospita al suo interno un’infinità di ambienti diversi fra loro. A parte questo, il siberian in teoria, cioè dalla lettura dello standard, è un cane costruito per galoppare a lungo con resistenza, come il samoiedo,  ma ha una schiena più lunga e questo ci fa dire che nel trotto resistente sarà leggermente superiore al samoiedo.  A ragione della schiena più corta invece il samoiedo è più bravo nel galoppo lento che nel trotto di resistenza.  Quanto appena detto è insignificante se rapportato alla passeggiatina giornaliera dietro casa ma rilevantissimo sulle lunghe distanze di traino. Il siberian è un cane sviluppato, allevato, selezionato morfologicamente per essere bello ed elegante, non primitivo e funzionale. Giudizio tranciante? Perché? A ciò ha contribuito Eva Seeley e il fatto che nel ring l’husky, così come tutte le razze canine, viene giudicato al trotto  pensando che sia il trotto di resistenza la sua andatura da lavoro. La mia opinione è che per peso, costruzione,  e raggio di autonomia ( per  le lunghissime distanze ) sia un cane costruito per il galoppo lento che non per il trotto di resistenza.  Insomma, quello che vale per l’husky non può valere per il malamute. Se fosse così assisteremmo al progressivo deterioramento delle due razze.  Malamute e husky sono cani da slitta ma fanno due cose diverse in ambienti diversi. Se  per galoppo veloce s’intende, com’è giusto, il galoppo a doppia sospensione,  quello  tipico dei levrieri,  posso affermare che se i tempi di sospensione non sono sincronizzati la muta rischia di carambolare e farsi male. Poi c’è da sfatare anche una cosa. I cani da slitta lavorano molto anche al passo veloce accorciato, magari non bellissimo da vedere ma utilissimo per rifiatare e mantenere la progressione di marcia.

Per le ragioni dette, secondo me non esiste il cane da slitta universale. In molti la pensano così. Se  una cosa vale per l’husky, non è ragionevole che valga anche per tutti gli altri cani da slitta. La sola sconfinata Alaska ospita una infinità di ambienti molto diversi fra loro. Per chi vuole coglierne le differenze . Alle origini la biodiversità dei cani da slitta era molto ma molto più spiccata di oggi. Cani del nord erano diversi da cani del sud, cani delle coste dai cani dell’entroterra e così via. Cani dei pastori siberiani erano diversi dai cani dei nomadi siberiani e così via. In comune avevano i tipici tratti nordici, dalla Finlandia allo stretto di Bering  fino all’Alaska.  I ns amatissimi malamute formavano un nucleo ridottissimo e peculiare, praticamente a sé stante, ristretto alla sola tribù che li allevò. Numericamente erano un ceppo esiguo. Per salvare le razze artiche dall’estinzione è stato redatto lo standard e da lì le razze artiche si sono tipizzate, di generazione in generazione, fino ad assumere i connotati che conosciamo oggi. Ma anche così, con la perdita di buona parte della originaria biodiversità, le quattro razze nordiche da slitta ufficialmente riconosciute hanno compiti e funzioni differenti. Per ufficializzare le quattro razze da slitta si è imposto il sacrificio di molte altre. Solo salvaguardando la funzione dei cani da slitta possiamo realmente difenderli dall’estinzione, che volevamo evitare inventando  standard e pedigree, e mantenere qualcosa del glorioso cane eschimese anche se qualche cosa del lato selvaggio e ancestrale si è perso. E’ inevitabile quando dall’artico si vuole portare il cane a vivere in città. Qualcosa si deve smussare. Rientra nel processo di selezione e di adeguamento del cane nordico alla cultura di chi seleziona. E fin qui tutto bene ma solo se l’allevatore sa quello che fa e perché lo fa.  Per fortuna lo standard del malamute non contiene castronerie macroscopiche inaccettabili e seguirlo anche senza sapere il perché di questa o quella caratteristica non produce grossi danni, a parte la ricerca della taglia sempre più grande, richiesta dal pubblico e premiata dai giudici non troppo attenti alla funzione e all’ambiente di lavoro del malamute.

 Run Run Run Run 

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Messaggio  fittini Gio 12 Dic - 11:58

Tomc ha scritto:
Roberta ha scritto:
Poi ci ha spiegato come funzionano le gare, e non stò lì a dilungarmi su dati numerici e percentuali, vi dico solo che per i malamutes, oltre il kilometraggio ci sono 7kg di carico ogni soggetto.
Anche il dibattito è stato piuttosto energico più che altro sulle questioni tecniche relative all'adeguamento dell'enci a simili regolamenti in futuro.


7 chili di carico mi sembrano pochini per un malamute;  consideriamo che in gara una muta di alaskan husky di 12 cani tira un carico di 100 kg alla media oraria di 30 km/h circa. La muta più veloce finisce l’Iditarod in 8 gg e qualche ora. All’ultima edizione non sono a conoscenza  se il record è stato ulteriormente abbassato o se il limite attualmente raggiunto può essere superato senza fare ricorso al doping. Per il trasporto pesante penso che i 7 chili possano essere molti di più.  Ipotizzare una muta di 14 malamute per tirare un carico di 100 kg mi sembra troppo. A complicare le cose, da un punto di vista di un regolamento condiviso da tutti, c’è il limite del kilometraggio e il vincolo della temperatura ambientale. Quest’ultima condiziona il kilometraggio ai fini di una prova  valida. I 40 chili di un malamute possono andare  benissimo per i venti e i ghiacci dell’artico, per stare diversi giorni senza mangiare carne di foca; possono risultare eccessivi per lavorare in maniera spinta sulle montagne nostrane. Certo, i regolamenti non sono eterni ma si possono modificare e adattare.


Scusa ma non riesco a capire il parallelismo con l'Alaskan Husky...è come dire che siccome Vettel con la sua Formula1 gira su un circuito ad una certa velocità allora un'auto di serie per essere commercializzata deve fare gli stessi tempi.
L'alaskan husky essendo una razza che basa la propria tipicità solo ed esclusivamente sulle attitudini alla corsa e alla resistenza non può essere messa a confronto con razze che, pur avendo mantenuto il loro carattere primitivo, sono state modificate da molti fattori, tra i quali anche la moda e la commerciabilità.
Se pensi che i pochi team di malamute che si cimentano nelle gare di lunga distanza partono già sapendo che arriveranno ultimi (il che vuol dire impiegarci almeno 15 giorni), allora capisci che stiamo parlando di cose completamente diverse. E ti parlo di gente che seleziona per almeno 5 o 6 anni i cani per partecipare a queste competizioni ( cani che non hanno nulla a che vedere con il malamute che vedi qui in italia, quelli si che sembrano dei Siberian Husky grassi!)

Secondo me i 7 kg possono essere un buon punto di partenza per definire una prova di lavoro, tenuto conto del fatto che il cane deve essere da solo e non in muta. Quello che non capisco è queli sono gli altri parametri (chilometraggio, tempo...).
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Messaggio  Paty Ven 13 Dic - 15:26

https://www.youtube.com/watch?v=kJISa9E2M-Y&feature=youtube_gdata_player
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Messaggio  Tomc Lun 16 Dic - 20:03

fittini ha scritto:
Tomc ha scritto:
Roberta ha scritto:
Poi ci ha spiegato come funzionano le gare, e non stò lì a dilungarmi su dati numerici e percentuali, vi dico solo che per i malamutes, oltre il kilometraggio ci sono 7kg di carico ogni soggetto.
Anche il dibattito è stato piuttosto energico più che altro sulle questioni tecniche relative all'adeguamento dell'enci a simili regolamenti in futuro.


7 chili di carico mi sembrano pochini per un malamute;  consideriamo che in gara una muta di alaskan husky di 12 cani tira un carico di 100 kg alla media oraria di 30 km/h circa. La muta più veloce finisce l’Iditarod in 8 gg e qualche ora. All’ultima edizione non sono a conoscenza  se il record è stato ulteriormente abbassato o se il limite attualmente raggiunto può essere superato senza fare ricorso al doping. Per il trasporto pesante penso che i 7 chili possano essere molti di più.  Ipotizzare una muta di 14 malamute per tirare un carico di 100 kg mi sembra troppo. A complicare le cose, da un punto di vista di un regolamento condiviso da tutti, c’è il limite del kilometraggio e il vincolo della temperatura ambientale. Quest’ultima condiziona il kilometraggio ai fini di una prova  valida. I 40 chili di un malamute possono andare  benissimo per i venti e i ghiacci dell’artico, per stare diversi giorni senza mangiare carne di foca; possono risultare eccessivi per lavorare in maniera spinta sulle montagne nostrane. Certo, i regolamenti non sono eterni ma si possono modificare e adattare.


Scusa ma non riesco a capire il parallelismo con l'Alaskan Husky...è come dire che siccome Vettel con la sua Formula1 gira su un circuito ad una certa velocità allora un'auto di serie per essere commercializzata deve fare gli stessi tempi.
L'alaskan husky essendo una razza che basa la propria tipicità solo ed esclusivamente sulle attitudini alla corsa e alla resistenza non può essere messa a confronto con razze che, pur avendo mantenuto il loro carattere primitivo, sono state modificate da molti fattori, tra i quali anche la moda e la commerciabilità.
Se pensi che i pochi team di malamute che si cimentano nelle gare di lunga distanza partono già sapendo che arriveranno ultimi (il che vuol dire impiegarci almeno 15 giorni), allora capisci che stiamo parlando di cose completamente diverse. E ti parlo di gente che seleziona per almeno 5 o 6 anni i cani per partecipare a queste competizioni ( cani che non hanno nulla a che vedere con il malamute che vedi qui in italia, quelli si che sembrano dei Siberian Husky grassi!)

Secondo me i 7 kg possono essere un buon punto di partenza per definire una prova di lavoro, tenuto conto del fatto che il cane deve essere da solo e non in muta. Quello che non capisco è queli sono gli altri parametri (chilometraggio, tempo...).




Il motivo è questo:la performance di lavoro richiesta dal regolamento determina la morfologia finale dell’animale. L’alaskan husky ha la conformazione che conosciamo perché la performance di lavoro richiesta è di un certo tipo. Il greyhound da pista differisce in parte dal greyhound da coursing perché le rispettive perfomance di lavoro sono differenti. Nelle gare di sheep dog il border collie ha una conformazione piuttosto di un’altra… perché la perfomance di lavoro richiesta è quella che è. Come si vede, è un concetto che riguarda tutti i cani sottoposti al lavoro.  Non riguarda solo il mondo dei cani da slitta. La questione regolamento non è di poco conto. Nel mondo del pastore tedesco, e non solo, la frattura expo e lavoro è così evidente perché la performance di lavoro non è  identica allo scopo della razza contenuto nello standard. Nei due mondi, expo e lavoro, i criteri selettivi usati sono differenti. Il risultato è la spaccatura in due della razza. Credo che l’alaskan husky non abbia nemmeno un vero e proprio standard: tutte le razze che possono apportare migliorie possono essere utilizzate in riproduzione. A decidere la morfologia dell’alaskan husky è piuttosto il cronometro e l’acido lattico prodotto in gara.  Nel mondo dei cani da slitta le attività sportive sono una derivazione della originaria prestazione utilitaristica del cane eschimese. Sarà logico a tutti che eguagliarlo è impossibile. Ci accontentiamo di proporre soggetti corretti, per indole e morfologia, che possano trainare la slitta per una distanza tale da mettere in risalto le doti di resistenza e potenza, visto che possiamo riassumere le prestazioni fondamentali del malamute nella potenza e nella resistenza. Quanta potenza o quanta resistenza sta all’allevatore calibrare nel suo programma di selezione. Potenza e resistenza sono fino a un certo punto incompatibili: là dove si acquista potenza si perde resistenza e viceversa. Traino pesante e traino leggero richiedono angolazioni completamente diverse. Impiegare un malamute per il traino leggero equivale a non utilizzare le angolazioni idonee a un certo tipo di lavoro. La slitta degli eschimesi partiva leggera e tornava pesante. Evidentemente se la slitta tornava pesante era un buon segno: la caccia era andata a buon fine.  Nelle gare, per metà tracciato il peso potrebbe essere x, per l’altra metà potrebbe essere incrementato. Invece il carico è sempre stabile e si preferisce tenerlo “sotto soglia”.  Ritengo che il limite di 7 chili sia ampiamente sotto il potenziale di un cane da slitta  di 38-40 chili, che sono una stazza considerevole. In fondo non rappresentano che il 18% del proprio peso. Pesante la metà, un alaskan husky è in grado di trasportare un peso pari al doppio e per di più stabilendo un record!  Se la performance di lavoro del malamute è questa, allora basta un alaskan husky con tutte le sue angolazioni e con tutto il suo peso corporeo. Perché usare un malamute?


Come detto, i 40 chili di un malamute possono andare benissimo per le temperature dell’artico con o in assenza di vento. Possono essere eccessivi alle temperature dove si svolgono le gare in montagna. Un cane accaldato o si ferma o scoppia.  Se non muore, si stanca presto perché non riesce a regolare la temperatura omeostatica.

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