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Storia MAL: tra presente trascorso e presente venturo...

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Messaggio  Ospite Sab 3 Lug - 11:16

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Ultima modifica di Dejavu il Lun 4 Lug - 14:26 - modificato 1 volta.

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Messaggio  Roberta Sab 3 Lug - 11:41

OHHH MY GOOD !!!! Stai diventanto un guru della razza? hai trovato un bignami sui mal??? lol! lol! lol!
Dai scherzo anzi, io apprezzo lo sforzo di un interessamento diciamo "distaccato" e soprattutto apprezzo il discorso di bellezza funzionale, però una volta appreso tutto questo poi ti consiglio di scendere in campo e di "vivere" il più possibile la razza per conoscerne a fondo le doti caratteriali, altrettanto importanti. Comunque ben venga chi si interessa..... Storia MAL: tra presente trascorso e presente venturo... 808395
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Messaggio  Roberta Sab 3 Lug - 11:42


I miei dubbi in merito sono elevatissimi: la conoscenza della razza va oltre la scelta di un accomppiamento o di un campione e dovrebbe puntare al rispetto di questi docili lupacchiotti, non allo sfruttamento economico (i cuccioli di Mal, specie se figli di campioni, costano un casino...)!
qualcuno sappia "commentarmi"![/quote]


Non è vero !!!!!!!!
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Messaggio  Ospite Sab 3 Lug - 11:56

Diciamo che mi son dato alla teoria per il momento... poi passerò alla pratica quando li conoscerò abbastanza e quando mi sarò fatto un'idea mia...
Per quanto riguarda il tuo "non è vero", Roberta, Tu, ovviamente, parli per te, e ti capisco... ma esistono Persone e persone... Bisous

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Messaggio  Alessandro Avigni Mar 31 Ago - 18:30

Dejavu ha scritto:
Per quanto riguarda, invece, lo studio fisico caratteriale bisognerebbe studiare, più che la razza, la popolazione Inuit in quanto non si hanno studi del cane che risalgono a tempi remoti. Secondo gli studi evoluzionistici, infatti, un ambiente determina il carattere degli esseri che ci vivono e delle formazioni sociali.

Magari un dì con Roberta e con il permesso dell'autrice postiamo il seminario di Nancy Russell che in 5 ore ha messo al centro quello che scrivi tu

Dejavu ha scritto:l'intolleranza ai latticini è riscontrabile ancora oggi nei Mal

Non è una peculiarità del Malamute, tutti i cani sostanzialmente hanno questo problema. Nel passaggio da cuccioli ad adulti c'è una perdita completa dell'enzima per la digestione del lattosio. Peggio ancora se dai il latte al cucciolo poi lo sospendi poi magari quando ha un anno riprendi a dargli il latte. Ma questo, sperando di incontrare sulla tua strada un veterinario competente, è una questione veterinaria.
Più che altri cani, i nordici da slitta, sono intolleranti agli amidi, forse per la ragione che hai riportato tu.

Dejavu ha scritto:Infine le linee di sangue.... oggi sento parlare un casino di linee di sangue, di persone che studiano i vari ceppi per portare avanti la razza senza guardare il cane... l'adattabilità di questi cani, che hanno ricambi generazionali 10 volte inferiori di quelli umani, ha portato le stesse linee di sangue a modificarsi geneticamente nell'adattamento del cane al clima d'appartenenza.

Ma non è che uno alleva 10 generazioni e fa una linea di sangue. Poi nel malamute si può parlare propriamente di linee di sangue se si riferisce alla Kotzebue, agli M'loot, all'Hinmann-Irwin (forse), propriamente a linee di sangue create forse da una decina (stando larghi) di allevamenti, negli altri casi si può parlare di linee di allevamento, molte volte molto eterogenee.
La storia di tutte le razze canine riconosciute è poi basata su inbreeding e linebreeding ed immissioni di sangue di altri razze la dove l'esiguità della popolazione lo richiedeva. Noi conosciamo i cani come sono attualmente grazie a questo. Nelle due principali linee di sangue del Malamute questo è avvenuto più o meno naturalmente (nel senso che l’elemento fondamentale è stato l’ambiente e l’utilizzo), nel 99% delle altre razze questa selezione è stata fatta dall'uomo in modo molto massiccio e/o a tavolino, così come è stato ed è, per la storia del Malamute come razza riconosciuta. Con queste tecniche non solo si selezionano caratteristiche fisiche e di salute (fenotipo) ma anche sulla ereditariterà di queste caratteristiche (genotipo) e permette di avere nelle generazioni successive uniformità. Poi altro discorso è la depressione del patrimonio genetico dovuto ad un eccessivo inbreeding. Personalmente non conosco nessun allevatore, di nessuna razza che non abbia dovuto fare un taglio (outcrossing) per "rinsanguare"

Dejavu ha scritto:E riguardo i giudici: Hanno mai fatto una ricerca del genere? Si sono mai allungati in Alaska per comprendere a cosa serva un Mal? O si sono affidati allo standard riconosciuto nel 1935 e poi rivisitato 60 anni dopo, letto qualche libro e visto qualche documentario su Discovery Channel?

Sarebbe già uno sforzo notevole per un giudice non specialista vedere una distinzione dello standard del 35, prima della seconda guerra mondiale, e quello rivisitato successivamente. Un ulteriore finezza sarebbe (should) capire le finezze dell'ultima rivisitazione dello standard.
Per un giudice specialista invece il discorso dovrebbe essere diverso, “avendo allevato” la razza. Ma alla fine ho visto un giudice specialisti non distinguere tra maschio e femmina (era evidente) o conosco candidati che non sanno nemmeno come è costruito il pedigree del proprio cane. Questo vale per tutte le razze!
La morale, se c'è una morale, che giudicare il malamute è difficile per ragioni storiche e proprio per le differenze estreme tra le due linee di sangue principali, questo ha costretto ad interpretazioni e questo espone moltissime volte i giudice a grossolani errori.

Alessandro Avigni
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Messaggio  Paty Mar 31 Ago - 20:47

Alessandro Avigni ha scritto:
Dejavu ha scritto:
Per quanto riguarda, invece, lo studio fisico caratteriale bisognerebbe studiare, più che la razza, la popolazione Inuit in quanto non si hanno studi del cane che risalgono a tempi remoti. Secondo gli studi evoluzionistici, infatti, un ambiente determina il carattere degli esseri che ci vivono e delle formazioni sociali.

Magari un dì con Roberta e con il permesso dell'autrice postiamo il seminario di Nancy Russell che in 5 ore ha messo al centro quello che scrivi tu

Dejavu ha scritto:l'intolleranza ai latticini è riscontrabile ancora oggi nei Mal

Non è una peculiarità del Malamute, tutti i cani sostanzialmente hanno questo problema. Nel passaggio da cuccioli ad adulti c'è una perdita completa dell'enzima per la digestione del lattosio. Peggio ancora se dai il latte al cucciolo poi lo sospendi poi magari quando ha un anno riprendi a dargli il latte. Ma questo, sperando di incontrare sulla tua strada un veterinario competente, è una questione veterinaria.
Più che altri cani, i nordici da slitta, sono intolleranti agli amidi, forse per la ragione che hai riportato tu.

Dejavu ha scritto:Infine le linee di sangue.... oggi sento parlare un casino di linee di sangue, di persone che studiano i vari ceppi per portare avanti la razza senza guardare il cane... l'adattabilità di questi cani, che hanno ricambi generazionali 10 volte inferiori di quelli umani, ha portato le stesse linee di sangue a modificarsi geneticamente nell'adattamento del cane al clima d'appartenenza.

Ma non è che uno alleva 10 generazioni e fa una linea di sangue. Poi nel malamute si può parlare propriamente di linee di sangue se si riferisce alla Kotzebue, agli M'loot, all'Hinmann-Irwin (forse), propriamente a linee di sangue create forse da una decina (stando larghi) di allevamenti, negli altri casi si può parlare di linee di allevamento, molte volte molto eterogenee.
La storia di tutte le razze canine riconosciute è poi basata su inbreeding e linebreeding ed immissioni di sangue di altri razze la dove l'esiguità della popolazione lo richiedeva. Noi conosciamo i cani come sono attualmente grazie a questo. Nelle due principali linee di sangue del Malamute questo è avvenuto più o meno naturalmente (nel senso che l’elemento fondamentale è stato l’ambiente e l’utilizzo), nel 99% delle altre razze questa selezione è stata fatta dall'uomo in modo molto massiccio e/o a tavolino, così come è stato ed è, per la storia del Malamute come razza riconosciuta. Con queste tecniche non solo si selezionano caratteristiche fisiche e di salute (fenotipo) ma anche sulla ereditariterà di queste caratteristiche (genotipo) e permette di avere nelle generazioni successive uniformità. Poi altro discorso è la depressione del patrimonio genetico dovuto ad un eccessivo inbreeding. Personalmente non conosco nessun allevatore, di nessuna razza che non abbia dovuto fare un taglio (outcrossing) per "rinsanguare"

Dejavu ha scritto:E riguardo i giudici: Hanno mai fatto una ricerca del genere? Si sono mai allungati in Alaska per comprendere a cosa serva un Mal? O si sono affidati allo standard riconosciuto nel 1935 e poi rivisitato 60 anni dopo, letto qualche libro e visto qualche documentario su Discovery Channel?

Sarebbe già uno sforzo notevole per un giudice non specialista vedere una distinzione dello standard del 35, prima della seconda guerra mondiale, e quello rivisitato successivamente. Un ulteriore finezza sarebbe (should) capire le finezze dell'ultima rivisitazione dello standard.
Per un giudice specialista invece il discorso dovrebbe essere diverso, “avendo allevato” la razza. Ma alla fine ho visto un giudice specialisti non distinguere tra maschio e femmina (era evidente) o conosco candidati che non sanno nemmeno come è costruito il pedigree del proprio cane. Questo vale per tutte le razze!
La morale, se c'è una morale, che giudicare il malamute è difficile per ragioni storiche e proprio per le differenze estreme tra le due linee di sangue principali, questo ha costretto ad interpretazioni e questo espone moltissime volte i giudice a grossolani errori.

Finalmente chiarezza, grazie anche quì. sunny
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Messaggio  Ospite Mer 1 Set - 1:36

Che splendore quando qualcuno giudica i tuoi studi (positivamente o negativamente poco mi importa) con competenza. Dovrebbe essere questo lo spirito del forum: qualcuno scrive qualcosa (giusta o sbagliaa che sia... l'importante è che sia logica e motivata) e gli altri più competenti chiariscono il quid riportato!

Grazie per il post... sinceramente grazie!!!

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