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Intervista a Robert Zoller (6° parte)

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Messaggio  Amministratore Dom 19 Apr - 16:26

La trama si infittisce (John Hofft e John B. Foth)
Nel tardo 1954, Eva Seeley era una donna infelice, a dir poco. Non le era più permesso di guidare la razza ed il Club, i suoi cani non stavano vincendo più niente di importante, l'AKC aveva registrato molti cani che lei aveva dichiarato non essere Malamute (cioè Kotzebue) e sembrava stesse fallendo nei suoi sforzi di eliminare la competizione riscrivendo lo standard. Correva voce che stesse tramando qualcosa ed una buona ipotesi era che non si trattasse della creazione di un "club di ammiratori Husky-Pak".
Presto venimmo a sapere che stava raccogliendo "fatti" per provare che i nostri cani non erano di pura razza. Aveva raccontato ad un numero di persone che Dave Irwin, Dick Hinman, Hazel Wilton, Paul Voelker e Brud Gardner - tutti allevatori di cani presenti nella genealogia dei miei - avevano “ammesso” che i loro cani non erano Malamute di razza pura!
Immediatamente controllai con Hinman e Wilton e costoro dissero che era totalmente falso. Seeley aveva detto che Jean Lane era con Paul Voelker nell'occasione in cui egli ripudiò tutti i suoi cani M'Loot e Jean Lane mi disse che questo non era mai accaduto. "Proprio al contrario", sostenne, “Paul disse a Seeley che "i propri cani erano di pura razza e molto migliori dei suoi!"
Il mio amico Jim Lynn era un amico di Brud Gardner, così gli chiesi di verificare. Brud aveva detto a Jim che Seeley gli si era avvicinata, chiedendo di firmare certe "dichiarazioni" e lui aveva rifiutato seccamente perché "erano basate su falsità".
Il 23 gennaio 1955, ricevetti una lettera molto interessante. Era da parte di Margaret Tracy Irwin, moglie di Dave Irwin. Queste persone non mi conoscevano affatto. Non sapevano neanche dove vivessi. Avevano indirizzato la loro lettera "all''American Kennel Club" che si curò di farmela recapitare. Nella lettera Margaret scriveva che stava accadendo qualcosa di strano e che era giusto io ne fossi informato.
Diceva che un uomo chiamato John Hofft si era improvvisamente presentato da Irwin alcuni mesi prima, senza soldi, senza lavoro ed un autocarro pieno di Malamute affamati. Irwin lo aveva aiutato, aveva sfamato i cani e gli aveva dato un lavoro. Alcune settimane più tardi se n’era andato via. Adesso era ritornato.
La sig.ra Irwin scriveva: "recentemente l'uomo sta chiamando, scrivendo e venendo qui per ottenere dichiarazioni firmate dal sig. Irwin. Dato che non ha avuto successo, una lettera che abbiamo ricevuto ieri ha assunto un tono assai minaccioso."
La lettera, diceva, era firmata da un certo "John B. Roth" - ma “cosa sospetta, era scritta per mano di un tizio chiamato John Hofft"! Una lettera lunga e delirante, ma fra le altre cose diceva:
"La sig.ra Seeley ha lettere che avete scritto al sig. Wolff, anche una dichiarazione certificata di Lowell Thomas, Margaret Dewey, Jack O'Brien e Dick Moulton."
"Il sig. Zoller, presidente del Club dell’Alaskan Malamute, ha scritto a John una lettera sostenendo che avete una pessima reputazione e non riconoscete la differenza tra un Malamute ed un Siberian Husky. Zoller da anni controlla la situazione dei Malamute e dei Siberian e nessun cane può essere registrato senza la sua approvazione. Zoller potrebbe denunciarvi come un impostore che non è mai stato nell'artico o nella Terra di King William, un impostore incapace di orientarsi nell’artico. Le dichiarazioni servono a proteggervi. Io ho speso molti soldi per queste registrazioni, portando i funzionari del Kennel Club fuori a cena e agli show di Broadway. Le registrazioni non si ottengono gratis. Ho speso oltre 50 dollari negli ultimi giorni per comprare scotch ai diversi funzionari. Adesso non intendo spendere un mucchio di soldi per venire fino a Milford per queste dichiarazioni". (Più oltre:) "Ora, sig. Irwin, queste dichiarazioni servono a proteggervi perché il sig. Hofft e la sig.ra Seeley hanno abbastanza dichiarazioni e lettere per buttare fuori Zoller e far registrare i loro cani. Sia Hofft che Seeley la spunteranno, sia che voi forniate o no le dichiarazioni. Zoller vi sacrificherà per salvarsi. Rifiutate pure le dichiarazioni, ma questo non impedirà al sig. Hofft e alla Seeley di cucinare a dovere Zoller, perché loro intendono farlo comunque, e poi lasciate che Zoller giochi a scaricabarile con voi".
Risposi alla sig.ra Irwin e tentai di spiegare ciò che pensavo stesse accadendo. Quando rispose allegò una fotocopia della lettera di "John B. Roth". Trovai molte lettere di Hofft nei miei archivi, confrontai la scrittura, e scoprii al di là di ogni dubbio che John Hofft era "John B. Roth".
La sig.ra Irwin scriveva anche:
"C'è un meccanico, Terpster di nome, che aiutò Hofft e al quale David portò la nostra Pontiac Station Wagon dopo che Hofft l'aveva rovinata. Costui disse a David che la sig.ra Seeley stava tentando Hofft con la promessa di farlo partecipare alla prossima spedizione al polo sud. Forse Hofft avrebbe fatto qualsiasi cosa per arrivare in quel posto, anche se io dubito della sincerità della Seeley. Hofft aveva solo cose orribili da dire su di lei quando era qui e poi improvvisamente ne è diventato amico intimo! "
Era difficile per me credere che stava accadendo tutto questo, ma era là, nero su bianco, di fronte ai miei occhi.
Circa nello stesso periodo, molti membri protestarono notando che nella colonna dell'Amca nella gazzetta dell'AKC c'era sempre una piccola testa di cane dall’espressione infelice e poco attraente, che costituiva una brutta pubblicità per la nostra razza. Suggerirono di cambiarla con una fotografia migliore. Il consiglio fu d'accordo. Ma siccome il cane in questione era di Seeley, cercammo di adottare un sistema equo per selezionare la foto per la sostituzione. Sollecitammo i nostri soci ad inviarci foto anonime (se ricordo bene, alla fine fu scelta una foto di Toro).
Ma, chiaramente, l'annuncio stesso che stavamo pensando a un cambiamento fu salutato come previsto dalla collera e relative minacce di Seeley: la sig.a Seeley aveva intenzione di protestare all'AKC ed "esigere la prova" che i cani selezionati erano di pura razza, ecc. ecc.
Penso che la goccia che fece traboccare il vaso fu questa: non molto tempo dopo, ricevetti una strana lettera da lei. Cominciava chiedendo della salute di mia moglie e dei miei figli e inviava loro i suoi auguri. Poi, formulava un ultimatum; dovevo provarle che i miei cani erano di pura razza Alaskan Malamute e dovevo farlo entro dieci giorni! Se non lo avessi fatto avrebbe lanciato un'immediata investigazione da parte dell'AKC!
Allo stesso tempo inviava una lettera ad ogni membro del nostro Consiglio di Amministrazione che diceva: "l'American Kennel Club adesso deve provarmi che le persone che hanno firmato le dichiarazioni di pedigree affermando che questi alberi genealogici appartenevano a cani di pura razza, non erano impostori".
Io risposi con una lunga lettera, dicendole che la cosa le stava sfuggendo di mano e che i suoi continui arpeggi e le sue bizzarre accuse stavano danneggiando la nostra razza ed il Club; ma soprattutto stavano danneggiando lei; molti dei nostri membri che l'avevano onorata per i suoi sforzi di pionierismo negli anni trenta ora erano rattristati nel vedere come la sua influenza fosse diventata distruttiva.
Ero dispiaciuto per lei e con completa sincerità le suggerii nella mia lettera di farsi consigliare da alcune persone di sua fiducia come il Dott. Lombard, Edna Lawlor e Delta Wilson, prima di formulare altre minacce.
Scrissi anche ai Lombard e i Lawlor. Pensai che erano persone buone e ragionevoli: mi piaceva specialmente Edna Lawlor. Il Dott. Lawlor aveva un team di Malamute - alcuni erano registrati e altri no - ed il suo interesse principale era lo sleddog. Insisteva a gareggiare con i suoi Malamute contro team di Siberian Husky e non penso che abbia vinto molto spesso, se mai gli è capitato. Lombard, un veterinario, era uno dei musher più abili e famosi al mondo. Correva esclusivamente con Siberian Husky, ma aveva sempre uno o due Malamute attorno.
Chiesi loro di non farmi favori, ma di aiutare cortesemente la sig.ra Seeley a smettere di rendersi ridicola; se avesse usato un po’ di buon senso e fatto un passo indietro, avrebbe forse potuto riguadagnare un poco del rispetto meritato anni prima. Io ero il bersaglio, ma dozzine di altre persone erano coinvolte; se avesse insistito nello sforzo di distruggere il lavoro di tante persone durante il corso di tanti anni, avremmo dovuto adottare ogni necessaria contromisura ed Eva Seeley sarebbe stata certamente perdente alla lunga.
Non ci fu mai un cenno di risposta dai Lombard e dai Lawlor e non so perché. Forse perché anche loro alla fine si erano proprio stancati della sig.ra Seeley e avevano deciso di mandarla a quel paese. Più probabile che condividessero la sua speranza di potersi liberare di tutti i nuovi arrivati e i nuovi cani e ritornare ad essere la comoda famigliola che erano in passato. E' anche possibile che né i Lombard né i Lawlor volessero essere coinvolti in alcun modo. Non riuscii mai a capirlo.
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